Reggi aveva parlato di compravendita di voti.
«Reggi, accuse da archiviare».
Nessuna rilevanza penale. È la conclusione della procura della Repubblica sulle vicenda delle pubbliche esternazioni del sindaco Roberto Reggi sulle compravendite di voti che sarebbero avvenute tra giunta e consiglio comunale in passati mandati amministrativi. Dopo avere fatto eseguire accertamenti dalla polizia giudiziaria e sentito lo stesso primo cittadino la procura ha tirato le fila del caso e la conclusione è stata una richiesta di archiviazione depositata sul tavolo del giudice per le indagini preliminari. Sarà a lui a decidere se scrivere definitivamente la parola fine sulla vicenda.
Secondo il magistrato inquirente nell'episodio portato all'attenzione della procura da un esposto dell'onorevole Tommaso Foti non vi sono gli elementi per poter esercitare l'azione penale nei confronti di Reggi.
In sostanza secondo quanto si è appreso si sarebbe trattato di esternazioni di carattere generale senza riferimenti precisi tali da consentire di procedere oltre. Di qui la richiesta di archiviazione.
Tutto era nato dopo che Reggi il 13 gennaio scorso durante un incontro pubblico a Carpaneto aveva parlato del lato umano della sua esperienza di sindaco. Il passaggio "incriminato" alludeva a voti "messi in vendita" in passato da consiglieri comunali al prezzo di 500 euro l'uno e "acquistati" da esponenti di giunta per l'approvazione delle delibere. Comportamenti che nell'attuale mandato non avvengono più, aveva annotato il sindaco, sollevando in consiglio comunale l'indignata reazione di esponenti dell'opposizione.
Assessori della precedente amministrazione come Massimo Trespidi (Forza Italia) e Andrea Paparo (An), avevano accusato Reggi di gettare fango su chi sedeva negli anni scorsi sui banchi dell'aula consiliare e lo avevano invitato a fare riferimenti precisi, altrimenti a smentire. Il sindaco, pur restando nel generico, aveva rilanciato le sue tesi ma dicendosi certo dell'onestà di tutti gli attuali "inquilini" del consiglio.
Anche l'ex sindaco Gianguido Guidotti, con Stefano Pareti e Marco Gelmini, consiglieri di opposizione durante il suo mandato, avevano attaccato Reggi e gli avevano chiesto conto delle sue affermazioni.
L'onorevole Foti invece aveva preso carta e penna e presentato un esposto alla procura della Repubblica in cui si chiedeva agli inquirenti di indagare sulle affermazioni del primo cittadino.
Reggi era stato successivamente sentito sulla vicenda da un ufficiale di polizia giudiziaria che aveva comunicato l'esito del colloquio e di altri accertamenti eseguiti sul caso al magistrato. Magistrato che dopo avere valutato gli esiti delle indagini ha deciso di chiedere l'archiviazione. (Libertà del 9 agosto 2006)
--------------------------------------------- Breve commento di Filiberto Putzu :
Sembrerebbe quindi che non siano stati accertati dalla Magistratura nè comportamenti irregolari da parte di componenti della precedente Amministrazione, nè dichiarazioni da parte del sindaco Reggi di rilevanza penale. Modestamente convinto di essere "l'unico onesto", il signor Sindaco ha quindi solo "parlato a vanvera", cercando di gettare discredito sul Consiglio Comunale e sugli oppositori politici.
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