SOLO 531 VOTI DISGIUNTI, E' POLEMICA
Si ridimensiona il fenomeno dei voti disgiunti ? Parrebbe di si analizzando meglio i dati.
I numeri sono quelli ufficiali, pubblicati sul sito internet del Comune, opportunamente integrati con altre cifre raccolte al momento dello scrutinio. Non c'è nei verbali una misura precisa degli elettori che hanno scelto una lista e votato un sindaco differente. In vari modi è possibile però stimarne la quantità.
Un primo calcolo ha quantificato il numero di voti disgiunti in 4.000, calcolando la differenza tra i voti che Roberto Reggi ha ottenuto in piu' di Dario Squeri e sommandoli ai voti di vantaggio del Polo sull'Ulivo.
Per trovare però il numero piu' precisamente occorre considerare il metodo utilizzato nelle votazioni. Sulla scheda i voti ai sindaci avevano 3 possibili origini : - i voti coerenti alle liste ed ai primi cittadini, - i voti solo ai sindaci, - i voti disgiunti.
Per differenza è quindi possibile ottenere non i voti disgiunti, ma i loro bilanci tra voti in entrata ed uscita.
Roberto Reggi si vede favorito con un vantaggio di 391 preferenze in piu' provenienti dall'esterno, rispetto a quanti hanno appoggiato i partiti del centrosinistra e alle preferenze personali.
Parallelamente è Squeri ad avere il saldo negativo piu' forte con 461 voti in meno.
Non potendo individuarne la quantità Squeri potrebbe aver avuto 461 voti disgiunti a proprio "svantaggio" e nessuno voto in entrata, oppure 462 in uscita ed 1 voto proveniente da elettori che avevavo scelto altre liste.
Non è quindi possibile determinarne una volta per tutti la quantità, ma sembra perlomeno che il fenomeno rientri nelle misure tradizionali di tutte le elezioni comunali passate.
Gianluca Croce, La Cronaca di Piacenza del 20 giugno 2007
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