Piacentina una su 4 tra le cantine d'eccellenza in regione
Diciannove cantine segnalate su 80: cresce, secondo l'edizione 2007 della Guida dei vini d'Italia de L'Espresso, la considerazione della produzione vinicola dei Colli Piacentini, che resta un indubbio riferimento in tutta la regione Emilia-Romagna.
Lo scorso anno le cantine meritevoli di citazione erano state 15 (su 74 in totale), il che vuol dire che nel 2006, una cantina su quattro delle migliori in tutta la regione è piacentina. Settantasei, inoltre, sono le etichette incluse nell'elenco "d'onore" dei Colli Piacentini.
In testa alla hit-parade dei "migliori acquisti della regione", classifica che la guida pone in primo piano nell'elenco delle segnalazioni regionali, c'è un vino piacentino, il "Pratobianco" 2005 prodotto dalla cantina Torre Fornello di Ziano. Ha ottenuto una valutazione di 16 punti (il massimo è 20) e il simbolo di 3 bottiglie. Come esso, in tutta l'Emilia-Romagna, hanno fatto solo altri due vini, il "Notturno" 2004 Drei Donà Tenuta a palazza di Forlì, e l'Ancestrale 2004 di Francesco Bellei di Bomporto (Modena).
Nella stessa top-20 figurano poi anche il Malvasia secco 2005 di Molinelli di Ziano e il Malvasia dolce 2005 di Barattieri di Albarola, rispettivamente con 15 e 14.5 punti.
Ancora una volta, come già avvenuto negli anni passati, secondo gli estensori della Guida la produzione dei Colli Piacentini paga dazio per essere inclusa in una regione, l'Emilia-Romagna, che enologicamente parlando, non è paragonabile ad altre zone d'Italia, come ad esempio il Piemonte, il Veneto o la Toscana. Ma la provincia di Piacenza ha confermato che, nel suo ambito territoriale, non teme confronti. Merito di una produzione che, a differenza di quella di altre zone vicine, rinnega la quantità per puntare invece sulla qualità.
Per gli esperti della Guida de L'Espresso, la produzione vinicola piacentina il merito del risultato piacentino sta soprattutto nelle cantine a conduzione familiare, che «giocano un ruolo sempre più determinante». Sul fronte dei diversi tipi di vini, invece, la Guida ha posto l'accento, anche a livello regionale su Gutturnio e Bonarda, protagonisti di «un rilancio in chiave ferma e fortunatamente non più rustica anche nelle versioni frizzanti».
Non una parola invece su un altro caratteristico vino Doc di casa nostra, quell'Ortrugo solo piacentino che, se prodotto con cura, può competere senza timori anche con bianchi ben più conosciuti e potrebbe tenere il confronto con vari abbinamenti, come lo Champagne con le ostriche. Così come una menzione più diretta l'avrebbe meritato anche il Malvasia.
Tra le diciannove cantine segnalate merita una citazione particolare quella di Barattieri di San Pietro a Albarola di Vigolzone, con quattro vini. Uno di questi, infatti, ha ottenuto ben 17 punti e quattro bottiglie di simbolo. E' il Vin santo Albarola del 2004 che conferma un punteggio importantissimo anche a livello nazionale (il migliore in assoluto tra quelli piacentini) grazie a «ammalianti sentori di menta, noci e datteri, palato denso, fine e contrastato». Già lo scorso anno lo stesso vino aveva raggiunto la stessa quota di giudizio.
Oltre a Barattieri, le altre cantine evidenziate dalla Guida de L'Espresso sono (in ordine alfabetico): Cardinali di Montepascolo di Castellarquato (cinque vini segnalati), Castelli del duca di Borgonovo (quattro vini), Ferrari & Perini del Poggiarello di Statto di Travop (cinque vini), Il Poggiarello di Statto di Travo (otto vini, uno dei quali, il Gutturnio riserva La barbona 2004, premiato con 16 punti), La Pergola di Ziano (un vino), La Stoppa di Ancarano di Rivergaro (sei vini, uno dei quali, l'Ageno 2004, ha ottenuto bel 16,5 punti, così come il Malvasia Passito Vigna del volta ne ha avuti 16, uno in meno dello scorso anno), l'azienda La Tosa di Vigolzone (sette vini), l'azienda Luretta di Momeliano di Gazzola (otto vini); Gaetano Lusenti di Vicobarone di Ziano (cinque vini); Alberto Lusignani di Vigoleno di Vernasca (un vino, il Vin Santo dolce del 1997, ma con 16,5 punti); Manara di Vicomarino di Ziano (due vini); Molinelli di Ziano (cinque vini); Francesco Montesissa di Travazzano di Carpaneto (tre vini); Perinelli di Pontedellolio (sei vini); Podere Casale di Vicobarone di Ziano (quattro vini); Torre Fornello di Ziano (cinque vini, tra cui il già citato Pratobianco al vertice della speciale classifica dei migliori acquisti regionali); L'Uccellaia di Albarola di Vigolzone (tre vini) e la Cantina Valtidone di Borgonovo (con un folto gruppo di ben nove vini segnalati). Delle 76 etichette citate dalla Guida, 60 sono di vini Doc, mentre 16 rientrano nel gruppo dei vini da tavola o Igt. Lo scorso anno le etichette segnalate erano state qualcuna in più: 83 (11 delle quali nell'elenco dei vini da tavola). Pier Carlo Marcoccia (Libertà del 20 ottobre 2006)
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