di Marcello Pollastri
I piacentini hanno scelto la continuità.
Roberto Reggi, candidato del centrosinistra, è stato confermato nella carica di sindaco di Piacenza promettendo un "new deal", un nuovo corso.
Una vittoria netta, mai in discussione nel corso del rapido spoglio delle schede che si è concluso agevolmente intorno alle 17.
Inutile negare che il successo di Reggi venga amplificato e acquisisca una valenza maggiore in mezzo alla sofferenza generale che il centrosinistra ha accusato in questa tornata elettorale a livello nazionale. A fare la differenza è stato il valore aggiunto messo sul banco del candidato, da Reggi in persona.
"Mi aspettavo di vincere - ha confessato Reggi- ma forse non in questo modo. Squeri è stato penalizzato oltre quanto mi aspettassi. Ma chi semina vento raccoglie tempesta... e i piacentini sono spietati sotto questo punto di vista. Mi auguro che rimanga in Consiglio Comunale, ma che torni anche quello che avevo conosciuto un tempo". (omissis) Quello che il nuovo sindaco vuole varare è però una stagione politica nuova. Una stagione che, stando alle sue parole, dovrà mettere da parte rivalità e antagonismi e cercare di coinvolgere anche il centrodestra. Come si era intuito nel corso della campagna elettorale, Reggi cerca forse l'ambizioso obiettivo di una sorta di larghe intese, in perfetto stile partito democratico.
Fin qui la faccia di chi ride. Dall'altra parte della barricata, nel centrodestra che dopo il 2002 deve incassare un'altra sconfitta, da oggi si apre invece ufficialmente il momento della riflessione, della ricerca dei perchè di una sconfitta che brucia e che lascerà ferite. Candidato non ottimale ? Comunicazione che non ha saputo cogliere il bersaglio ? Attenzione troppo focalizzata sul voto politico ?
Anche se ieri si preferiva allontanare l'espressione "resa dei conti", è facile pensare che, soprattutto alla luce dei dibattiti interni alla coalizione che hanno preceduto questa campagna elettorale, il silenzio duri davvero poco. Forse già oggi qualcuno lo romperà.
Marcello Pollastri, La Cronaca del 12 giugno 2007
|