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Villa Serena, il ministero prende tempo

Il Comune: materia complessa. Ma la proprietà: vincolo più vicino.

«Il Comitato, stante la complessità della materia, si è riservato di decidere».
Il sindaco Roberto Reggi ha affidato a questo stringatissimo comunicato l'informazione sulla riunione di ieri pomeriggio a Roma su villa Serena al ministero per i Beni culturali.

Doveva o comunque poteva essere la puntata finale della telenovela sul “vincolo sì-vincolo no” alla dimora della Veggioletta che ha tenuto banco per tutta l'estate; il consulto al livello supremo di competenza architettonica e paesaggistica per tirare le fila del procedimento di apposizione della tutela a villa Serena e al suo antistante stradello avviato a fine luglio dal sovrintendente di Parma e Piacenza Luciano Serchia, con l'immediato effetto di congelare i lavori per la bretella viaria chiamata a collegare, incrociando il fatidico stradello, via Einaudi con la costruenda tangenziale sud all'altezza di strada Gragnana.

Il “Comitato di settore”, così viene comunemente chiamato l'organismo del ministero che ha la massima voce in capitolo su questo genere di faccende, ha invece rinviato la decisione, come ha fatto sapere il Comune (a Roma con il sindaco c'erano il direttore generale Massimo Gambardella e il dirigente del settore Territorio Claudio Maccagni), «stante la complessità della materia».

Una lettura che trova del resto conferma nelle parole della proprietà di villa Serena: «Devono visionare bene tutte le carte poiché si tratta di una questione controversa», ha riferito Maria Angela Lillo, presente alla riunione insieme al marito Francesco Ercolano.

Per conoscere, dunque, il pronunciamento del Comitato di settore occorrerà ancora del tempo, non meno di una decina di giorni, si sente dire.

Fermo restando che sempre di un parere si tratta, e che quand'anche fosse favorevole al vincolo, sarebbe poi la Sovrintendenza dell'Emilia-Romagna a doverlo recepire e applicare.
Certo, non è pensabile che l'opinione dell'organismo ministeriale non risulti vincolante per i sottostanti livelli gerarchici, e cioè per il sovrintendente regionale Maddalena Ragni, pure intervenuta alla riunione insieme a Serchia.
Così come, un gradino più a monte, un indubitale peso nell'orientare il Comitato di settore è prevedibile lo abbia il parere di Stefano Rezzi, l'ispettore mandato a Piacenza il 9 agosto dal ministero per prendere diretta visione di villa Serena, parere che all'appuntamento di ieri doveva essere ufficialmente reso noto.

E così è stato.
Rezzi non c'era, ma si è data lettura della sua relazione sul caso piacentino.
Che sia indirizzata verso una tutela dell'intero podere della Veggioletta pare proprio che lo si possa dire, e tuttavia tra le controparti le interpretazioni in qualcosa divergono.
A sentire la Lillo e il suo avvocato Danilo Biancospino, Rezzi è stato esplicito («Lo ha scritto nero su bianco») nel perorare il vincolo nella sua forma più estesa, comprendendo anche lo stradello e affondando perciò la bretella.
In Comune, invece, riferiscono di un ispettore che, pur tra descrizioni ammirate delle qualità architettoniche della settecentesca villa e delle virtù prospettiche con cui è stata concepita in relazione al paesaggio circostante (stradello incluso), avrebbe evitato di parlare espressamente di vincoli.
Cosa che lascerebbe qualche spiraglio di speranza al sindaco e ai suoi collaboratori che, dal canto loro, hanno espresso al “Comitato di settore” le note ragioni che hanno portato l'amministrazione di palazzo Mercanti a opporsi strenuamente al vincolo: dagli oltre 200 metri di distanza dalla villa a cui la bretella si fermerebbe all'interesse collettivo in termini di alleggerimento della viabilità urbana cui l'arteria risponderebbe, dai tanti passaggi amministrativi conosciuti nel corso degli anni dal progetto e ai quali pure la Sovrintendenza ha partecipato senza nulla eccepire al mutato (rispetto al '700) contesto ambientale della Veggioletta oggi popolato da una selva di capannoni industriali.

In attesa, dunque, che il Comitato di settore faccia conoscere il suo decisivo parere, resta da ricordare il fronte di fuoco che resta aperto al Tar di Parma dove il 20 settembre sarà discusso il ricorso del Comune contro l'avvio della procedura di vincolo.
Gustavo Roccella, Libertà del 10 settembre 2005



«Villa Serena, possibile mediare»
Reggi fiducioso in un compromesso che salvi dimora e bretella.
Si è preso una decina di giorni di tempo il comitato di settore del ministero ai Beni culturali per decidere su villa Serena.
Ma se il vincolo sul podere della Veggioletta dovesse infine arrivare davvero e nella sua forma più estesa, ricomprendendo cioè tutti i 300 metri dello stradello di accesso, che fine farà la bretella di cui le carte urbanistiche del Comune (e della Provincia) proprio lì in mezzo prevedono il passaggio (a 216 metri dalla villa)?
Al di là della guerra legale che palazzo Mercanti è presumibile possa voler continuare ricorrendo contro il provvedimento di vincolo (già lo ha fatto impugnando il primo passo di quella procedura avviato a fine luglio dalla Sovrintendenza e l'udienza è fissata al 20 settembre), in Comune si sta cominciando a ragionare sulle possibili soluzioni altermative per dare comunque alla futura tangenziale sud quel collegamento tra strada Gragnana e via Einaudi giudicato decisivo per alleggerire dal traffico la viabilità urbana.
Decisivo, oltretutto, anche una volta che la tangenziale sia completata nel suo tracciato allargato verso sud-ovest fino al nuovo ponte sul Trebbia previsto in territorio di Rottofreno al confine con Gragnano.
Questo perché fungerebbe da accesso naturale all'arteria viaria per tutto il bacino di utenza di Sant'Antonio e anche per quella parte di San Nicolò che troverebbe più scomodo immettersi risalendo a monte.
In caso di vincolo esteso su villa Serena, una soluzione alternativa di tracciato verrebbe valutata come poco praticabile.
Si potrebbe aggirare la storica dimora dal suo versante meridionale, ma si finirebbe per tagliare altri fondi, nello specifico quello della Fratesca, che parimenti leverebbero gridi di allarme all'indirizzo delle Belle Arti. Scenari simili per tutti gli spostamenti del tracciato ipotizzabili in zona, mentre l'opzione di allargare strada della Veggioletta si scontrerebbe con difficoltà tecniche e stime di costi scoraggianti (oltreché con la protesta delle varie residenze e attività produttive che vi si affacciano).
Si potrebbe pensare, allora, a una bretella nello stesso punto oggi previsto, ma facendola passare sottoterra o in sopraelevata se questo fosse compatibile con l'eventuale vincolo.
Certo, significherebbe dover fare i conti con un non trascurabile slittamento dei tempi per le necessarie procedure amministrative, nonché con l'aumento verticale dei costi.
Scenari che per ora, però, si preferisce accantonare.
Ieri il sindaco Roberto Reggi ha parlato della riunione di venerdì al Comitato di settore, dicendo di confidare che «con la ragionevolezza, le motivazioni, il contributo tecnico-scientifico e il buon senso si possa arrivare a una soluzione di compromesso» tra «due interessi pubblici: «la tutela di una villa importante e quella degli automobilisti di Piacenza e provincia che vogliono utilizzare una viabilità che sia esterna alla città e rispettosa dell'ambiente».
gu.ro., LIBERTA' 11 settembre 2005


pubblicazione: 10/09/2005
aggiornamento: 11/09/2005

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