Il parere di Forza Italia
LIBERTA' del 30/01/2003 :
Abbiamo assistito in questi giorni e con ampio cerimoniale all'avvio del Piano Strategico per Piacenza. Non entriamo nel merito sull'opportunità di ridefinire la denominazione del Patto per Piacenza, ma il centrosinistra ci ha abituato a questi cambiamenti d'immagine improntati soprattutto alla filosofia del “noi facciamo tutto meglio”. A noi interessa molto di più la sostanza della forma. Lungi dal criticare aridamente l'operato del coordinatore Augusto Rizzi, riimbarcato ad alto gradimento dal centrosinistra quale unico personaggio in grado di far sopravvivere e condurre a termine quest'avventura con la facciata della Governance per la partecipazione non sempre apprezzata di enti, associazioni e categorie economiche, vogliamo indicare qualche punto fermo e fare qualche precisazione.
Siamo convinti che in una Provincia come Piacenza che sta perdendo terreno rispetto ai territori confinanti soprattutto in quanto ad opportunità di sviluppo e risorse finanziarie destinate al territorio, sia importante finalmente passare dalla cultura dell'eccessiva pianificazione, spesso inconcludente, cui hanno abituato le Sinistre e taluni professori, alla cultura del fare e fare bene per la collettività.
E' bene ricordare che l'altra metà di Piacenza rappresentata dall'opposizione di centrodestra e in particolare Forza Italia non accetterà di assistere in maniera passiva ad una occupazione economica forzata del nostro territorio pur senza voler aumentare il grado di conflittualità, già alto per una maggioranza provinciale e comunale che ha dimostrato in più circostanze di essere sorda e cieca. La nostra prima vera preoccupazione è che i progetti che saranno realizzati possano essere occasioni di valorizzazione della nostra Provincia ma soprattutto possibilità di lavoro e stimolo per gli imprenditori dell'industria, del commercio, dell'artigianato dell'agricoltura piacentina.
Non vogliamo rubare il lavoro alle associazioni di categoria, ma è bene mettere fine alla tendenza esasperata degli ultimi anni in cui non abbiamo fatto altro che importare colossi della cooperazione dal resto della regione e qualche scatolone vuoto a scapito degli imprenditori locali e non certo ad incremento del numero di occupati.
Non vogliamo che Piacenza e provincia siano considerate, con la compiacenza dei “compagni”, solo terra di conquista per le orde della cooperazione: le istituzioni diano, in primis, opportunità ai piacentini che investono sul loro territorio.
Il Piano, ricordiamoci adesso di chiamarlo così, riparte con una cinquantina di progetti all'attenzione del Comitato Strategico alcuni già avviati ed in fase di monitoraggio altri, la maggioranza, ancora in fase di avviamento. A parte la lunga mano stroncatrice di Rifondazione e dell'integralista Legambiente, con cui dovrà cimentarsi il coordinatore, quali sono i criteri per giudicare un progetto prioritario e un altro secondario? Certo è che sta arrivando la fase delicata per cui la maggioranza politica farà valere i propri numeri e vorrà cassare senza pietà i progetti ritenuti da alcuni non interessanti, sviluppando magari solo i progetti degli amici.
Altro rischio è che alcuni progetti avviati generalisticamente siano indirizzati e trasformati a uso e consumo dei soliti noti. Ciò è inammissibile: siano considerati prioritari tutti i progetti che hanno valenze di sviluppo per la collettività, siano accantonati i progetti a vantaggio di una parte soltanto della città. Vogliamo essere sicuri che queste scelte saranno largamente condivise da tutti i piacentini, non solo da alcuni e vigileremo affinchè il lavoro del Patto vada nella direzione dell'equità e della trasparenza, criticandone aspramente l'operato, se sarà necessario.
La segreteria provinciale di Forza Italia è a disposizione di tutti i piacentini per segnalazioni nel merito garantendo di avanzare al Comitato tutte le richieste che ci saranno indirizzate. Non condividiamo l'assemblearismo inconcludente, non condividiamo il finto bilancio partecipativo, ma siamo per le scelte che portano una crescita reale per il territorio piacentino e non vogliamo che ci diano da bere che si vuole aumentare la partecipazione al Patto quando poi sarà il misterioso Comitato Strategico a decidere, con l'appoggio dei partiti di maggioranza, se un progetto è in o out. Ecco la necessità di tutti i piacentini, dei partiti, di Forza Italia in particolare di vigilare in continuo perché lo sviluppo di Piacenza vada nella direzione giusta e i principi della trasparenza, della partecipazione, dell'informazione non siano solo enunciati o restare una promessa vana ma possano essere il filo conduttore di quest'operazione e il metodo di lavoro utilizzato dal Coordinatore e dal Comitato Strategico.
Dipartimento provinciale alle politiche economiche di Forza Italia
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