A borgonovo Val Tidone.
Via libera all'Hospice di Borgonovo. La nuova struttura per malati terminali, la prima del genere in provincia, che è stata realizzata all'interno dell'istituto Andreoli di Borgonovo ha infatti ricevuto l'autorizzazione al funzionamento. Si tratta, in sostanza, dell'ok ufficiale che decreta l'idoneità dell'hospice a poter funzionare e, quindi, a poter accogliere i pazienti. Ultimo scalino prima della partenza vera e propria sarà il convenzionamento con l'Azienda Usl che, come annunciato in un recente Consiglio comunale, avrebbe dovuto essere formalizzato lunedì, ma che per motivi organizzativi è slittato di qualche giorno. Dopo che anche la convenzione con l'Ausl sarà stata siglata, allora il nuovo Hospice potrà aprire i battenti, forse già entro la fine dell'estate. L'autorizzazione al funzionamento, ottenuta di recente, è in pratica il documento rilasciato dal sindaco di Borgonovo che decreta l'idoneità della struttura e la conformità a tutti i parametri fissati dalla legge. Prima di rilasciare l'atto ufficiale, una commissione di tecnici ha ispezionato i nuovi locali dell'hospice accertando che fossero a norma di legge e che durante i lavori di costruzione fossero stati rispettati tutti i requisiti sia per la realizzazione delle strutture sanitarie che per quel particolare tipo di struttura. Accertato che tutto era a norma, la commissione ha dato il via libera al rilascio dell'autorizzazione al funzionamento. «Manca solo il convenzionamento con l'Ausl - commenta il presidente dell'Andreoli Alessandro Fiorani - dopodiché speriamo di partire nel più breve tempo possibile. La convenzione che verrà siglata tra Andreoli e Ausl disciplinerà le metodologie di ricovero dei pazienti all'interno della struttura che verranno inviati dall'Ausl sulla base delle segnalazioni dei medici ospedalieri e di famiglia. Inoltre la convenzione fisserà anche la somma che l'Ausl riconoscerà all'Andreoli per il mantenimento della struttura. All'interno del nuovo hospice lavorerà un'équipe di una trentina fra operatori socioassistenziali ed infermieri professionisti cui si aggiugono la psicologa dell'Andreoli, Michela Tiozzo, il medico d'istituto dell'Andreoli, Marcella Saccò, la responsabile dei servizi dell'Andreoli, Itala Orlando, e la coordinatrice dell'hospice, Nicoletta Crosignani. «Tutto il personale è stato debitamente preparato in questi mesi», prosegue il presidente Fiorani. «Tutti quanti - spiega la responsabile Itala Orlando - nei mesi scorsi abbiamo preso parte ad un corso preparatorio di 125 ore che si è tenuto nei locali dell'istituto “Don Orione” di Borgonovo sulla base di un progetto finanziato dalla Provincia». L'équipe è formata da personale sia interno che esterno all'Andreoli. In questo caso ci si è avvalsi di una selezione per poter individuare le figure idonee. Durante il corso i partecipanti hanno effettuato anche due visite guidate in altrettanti hospice che si trovano rispettivamente a Borgotaro e a Reggio Emilia. Nel Piacentino, infatti, almeno per il momento, non esistono strutture simili a quella che sta per aprire i battenti a Borgonovo. Per questo motivo l'avvio sarà con tutta probabilità graduale. Nel frattempo, in attesa di poter effettivamente aprire i battenti, sono già stati studiati organigrammi e turni lavorativi che verranno poi modulati in base alle esigenze dei pazienti.
Il nuovo hospice nato all'interno dell'istituto Andreoli di Borgonovo è in grado di accogliere dieci posti per malati terminali. In tutta la provincia di Piacenza, almeno fino ad oggi, non esistono altre strutture di questo tipo. Ogni stanza è stata realizzata per accogliere un solo paziente più una poltrona letto per un familiare. Ogni stanza ha a disposizione un bagno privato, tv e telefono. All'interno dell'hospice verranno somministrate cure palliative, ovvero saranno controllati i sintomi e praticate cure per alleviare il dolore dei pazienti e per alleviare il disagio affrontato dai familiari di chi si trova in situazioni di malattia terminale. L'hospice è stato realizzato nella palazzina che un tempo era occupata dagli uffici amministrativi e dal reparto Belvedere dell'Andreoli (che hanno trovato collazioni diverse). Per realizzare i lavori sono stati necessari 720mila euro circa finanziati per intero dalla Regione. Anche la Fondazione di Piacenza e Vigevano di recente aveva stanziato 70mila euro per dotare i locali di arredi adeguati.
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