Forse 1,8 milioni per il Comune
Tre beni demaniali piacentini ex militari - calati da anni in un immobilismo senza apparente soluzione - sono stati venduti il 23 dicembre dall'Agenzia del Demanio alla Cassa Depositi e Prestiti per 12 milioni di euro: la Caserma De Sonnaz di via Castello, il complesso della Caserma Alfieri-Caserma Cella tra via Benedettine e via Trebbiola e la ex Caserma Cantore sullo Stradone Farnese.
Con una rapidità senza precedenti, dopo il protocollo d'intesa siglato il 10 dicembre scorso a Palazzo Farnese fra Demanio, Comuni e Ministero Difesa per valorizzare degli immobili demaniali, arriva il "regalo di Natale".
Al Comune spettano fino a 1,8 milioni di euro (15 per cento del prezzo) per la transazione se entro un anno avrà perfezionato i suoi strumenti urbanistici indicando le destinazioni d'uso. La cifra andrebbe a calare progressivamente in caso i tempi si prolungassero.
Dunque, porte aperte alla rigenerazione urbana di luoghi strategici per la città, da decenni abbandonati.
Il rogito è stato firmato nello Studio notarile Castellini di Roma da Roberto Reggi, direttore nazionale dell'Agenzia del Demanio e da Marco Sangiorgio, direttore di Cassa Depositi e Prestiti Sgr.
Cdp non terrà fermi questi beni, aprendo opportunità a professionisti dello sviluppo - forse tramite un bando pubblico ma anche con una certa libertà di agire in via privatistica - che portino proposte e idee nell'opera di valorizzazione. Chi è interessato, ora può farsi avanti.
Abbiamo chiesto dettagli su questa operazione a Reggi. «Sì, l'antivigilia di Natale abbiamo firmato per una cifra oltre ogni aspettativa - conferma il direttore del Demanio - 130 milioni di vendite di beni dello Stato e altre ne faremo nei prossimi giorni. Riguardano anche le città di Venezia, Torino, Trieste, Padova, Firenze, Milano, Roma. Per Piacenza il "pacchetto" è formato dalla De Sonnaz, complesso Alfieri-Cella, Caserma Cantore. Sono escluse le vicine chiese di Sant'Agostino e delle Benedettine che restano al Demanio, ma il Comune, se vuole, può affittarle».
«I beni piacentini - prosegue Reggi - entrano nel patrimonio della Cassa Depositi e Prestiti che si impegna a valorizzarli e a metterli a reddito per poter poi ripagare il risparmio postale da cui si alimenta e se il Comune farà il suo dovere, incasserà 1 milione e 800 mila euro da questa operazione. Non dico che questi soldi risolveranno il bilancio 2015, ma usati per investimenti permetteranno di tirare il fiato». Sui retroscena di una vendita realizzata in tempi record, Reggi si limita a dire che il prezzo nasce «da una contrattazione durissima», dopo che il Demanio ha avanzato una proposta formulata dalla sua commissione di congruità stabilmente insediata che valuta beni dello Stato e fa una stima, mentre la Cassa Depositi e Prestiti si è affidata alla valutazione di un esperto indipendente scelto attraverso una gara. Infine si è trovato un compromesso sul prezzo («vendendo in blocco, Cdp ha avuto uno sconto che ha consentito di trovarci a metà strada»).
In quanto ai luoghi, la De Sonnaz (vincolata) di via Castello sembra prestarsi alla residenza, ha ambienti di pregio con giardini e campi da tennis, un tempo è stata sede del Distretto militare dove tanti giovani piacentini e non passavano la visita di leva. Il complesso Alfieri-Cella è il più suggestivo per ampiezza e sviluppo all'interno, adatto a servizi che danno reddito, argomenta Reggi, come i parcheggi, ma pure all'housing sociale lungo via Trebbiola. La Cantore, dove c'è ancora una "stecca" statale con l'Archivio di Stato? Vista la vicinanza con il Politecnico, potrebbe prestarsi a funzioni legate agli studenti e all'università. Sarà il Comune a scegliere le direzioni corrette: «Il meglio è definire quello che non si potrà fare, per dare più possibilità agli impegni presi con Cassa Depositi e Prestiti di sviluppare bene».
I tempi di valutazione delle osservazioni del piano strutturale comunale (Psc) e del regolamento edilizio (Rue) fanno supporre che entro l'anno saranno approvati gli strumenti urbanistici necessari a fissare la natura di questi comparti che risultavano ancora "bianchi" sulle schede.
Da ex sindaco di Piacenza, Reggi si dice convinto che sarà «un'occasione grande per la città di rigenerare luoghi oggi in degrado e, per altri aspetti, di dare lavoro a professionisti, a imprese edili». La "chiave" vera ora è azzeccare le finalità giuste e sostenibili per Piacenza.
Patrizia Soffientini LIBERTA' 27/12/2014
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