Delle due versioni possibili l'ex sindaco caldeggia quella di studio: pronto a guidarla
A Giacomo Vaciago la commissione speciale sulle aree militari interessa solo se verrà istituita secondo la formula dell'articolo 39 dello statuto comunale, se sarà cioè un organismo di indagine, studio e ricerca, e affianchi così la giunta» nello sbrogliare una matassa tanto ingarbugliata quale la partita della dismissione dei terreni di proprietà della Difesa. In quel caso sarebbe ben disposto a candidarsi alla presidenza, ma tenendo presente che tutti i commissari sarebbero potenziali candidati e dunque «proporrei il voto segreto così che ciascuno decida in coscienza la figura più adatta».
L'ex sindaco oggi consigliere comunale dell'Ulivo è intervenuto ieri su uno dei temi caldi del "Palazzo" il giorno dopo la seduta di consiglio comunale in cui ancora una volta la istituenda commissione ha tenuto banco e dove contro l'ipotesi di candidatura alla presidenza di Vaciago si è scagliata la minoranza che ha rivendicato a sé quella carica. Ma anche Rifondazione comunista si è messa di traverso indicando Gianni D'Amo (Piacenza comune) il timoniere ideale.
Il nodo sta nella forma che si sceglierà di dare alla commissione, scelta cui è chiamato il consiglio comunale. Oltre alle versione ex articolo 39, lo statuto, all'articolo 38, ne prevede una seconda che è di controllo e garanzia e per la quale stabilisce che la presidenza spetti a un esponente della minoranza. In questo caso Vaciago, come chiunque della maggioranza, sarebbe perciò tagliato fuori.
Ma «è ovvio che se si optasse per la soluzione 38 non mi interesserebbe, mi farei da parte senza polemica», annota l'ex sindaco. Quella è però una formulazione che «servirebbe a poco», a suo giudizio, perché per «un'operazione complicata» come quella delle aree militari ci vuole un organismo che «aiuti la giunta, la affianchi e la supporti» come nel caso dell'articolo 39 che darebbe vita a una «commissione non politica». Politica è invece la versione ex articolo 38, osserva, concepita «per tenere informata l'opposizione, ma così secondo me è inutile, serve solo a controllare che la giunta non combini guai».
Così Vaciago su un argomento che sta creando parecchia tensione nella maggioranza. Ieri sera la coalizione si è confrontata sull'oggetto del contendere anche perché per quest'oggi è convocata la conferenza dei capigruppo chiamata a dare un indirizzo preciso sulla strada da seguire per l'istituzione della commissione.
Da tenere conto che in campagna elettorale il sindaco Roberto Reggi, nell'impegnarsi a dare vita all'organismo sulle aree militari, aveva indicato in D'Amo il suo candidato alla presidenza. Vero che sulla questione la competenza è del consiglio comunale e che il sindaco potrebbe sempre dire, in caso si optasse per la soluzione ex articolo 39, che lui pensava a D'Amo alla guida della commissione di garanzia (articolo 38); e tuttavia quel precedente è possibile che finisca per pesare sull'esito della partita. Anche il capogruppo di Per Piacenza con Reggi, Edoardo Piazza, aveva nei giorni scorsi caldeggiato la presidenza a D'Amo, senza dimenticare che ad avere manifestato concreto interesse per la carica è stata pure Forza Italia. gu.ro.
|