L'ex sindaco: le facciamo solo in Emilia. Meglio far pagare un pedaggio come a Londra .
Giacomo Vaciago torna alla carica contro le targhe alterne. Ieri in consiglio, in sede di comunicazioni iniziali, l'ex sindaco oggi consigliere della Margherita ha rispolverato un suo cavallo di battaglia, la critica al provvedimento di limitazione del traffico secondo modalità programmate sul territorio regionale, con la circolazione a targhe alterne, appunto, tutti i giovedì da ottobre a marzo. «Nessun Paese estero pratica una stupidaggine simile. Fanno i parcheggi sotterranei, come a Vienna, naturalmente a pagamento. Oppure si paga un pedaggio per poter circolare in centro, è il caso di Londra. Sulle targhe alterne nessun Paese ci ha copiato. Le fa soltanto l'Emilia-Romagna e non servono a niente». Secondo Vaciago, «le uniche cose utili sono i parcheggi e il consentire la circolazione nei centri storici solo a pagamento. Spero che Piacenza prima o poi ambisca a essere la prima città in Italia che tolga le proprie strade pubbliche all'uso privato di chi ci lascia in sosta la macchina». E infine, un altro affondo: «Sulle vie di accesso c'è quasi ovunque il segnale di rimozione obbligatoria, ma non ho mai visto i camioncini della rimozione portare via le auto ad esempio in via Manfredi. Quando cominciamo?». Di viabilità ha parlato anche Alfredo Cagnani (Forza Italia) che ha lamentato l'utilizzo di zone riservate ai pedoni da parte dei ciclisti. In particolare ha segnalato il caso dei portici sotto palazzo Ina dove la circolazione delle biciclette è diventata una pratica abituale. Carlo Mazza (gruppo misto), invece, ha puntato il dito su via Arda, una strada molto utilizzata ma in condizioni definite «dissestate, specie all'altezza dei binari ferroviari», il che crea «pericolosità» per gli automobilisti.
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