La "solita figura" della Provincia....
Gazzola - Il Castello di Rivalta rivive un'altra battaglia, questa volta non militare, ma politica, pronta a giocarsi su un terreno di carte, di programmi, di autorizzazioni. È quella che, con un duro botta e risposta tra la Provincia e il conte Orazio Zanardi Landi, continuato fino al tardo pomeriggio di ieri, vede al centro dello scontro la realizzazione di un importante polo estrattivo a Rivalta, borgo tutelato dalla Soprintendenza dei beni architettonici e paesaggistici. ZANARDI LANDI: "UNO SCEMPIO, SCRIVO A NAPOLITANO" È una lista di destinatari lunghissima quella che il conte Orazio Zanardi Landi, proprietario dello storico Castello di Rivalta, ha scritto su una lettera di fuoco, destinata a tutti i livelli di autorità, provinciale, regionale e nazionale, fino al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E con un appello a Giorgio Armani - «Nel piccolo cimitero riposa sua madre e lui è spessissimo ospite del borgo» - e a Vittorio Sgarbi, che, ricorda il conte «sulla bellezza del luogo ha spesso speso pubblici elogi». «Mi chiedo cosa penserebbero i 15.000 visitatori all'anno che, recandosi a Rivalta, "godrebbero" della visuale di un'enorme cava antistante il salone principale e la torre del Castello - dice Zanardi -. Le istituzioni locali e nazionali permettono tale scempio, danneggiando pesantemente l'immagine dell'antico borgo e almeno di tutta la provincia. Con tale scellerata operazione, contenuta nel nuovo "Piano cave", le autorità locali mostrerebbero ai visitatori la loro incapacità a gestire un patrimonio millenario che la natura e la storia ha affidato loro. Purtroppo, vengo a conoscenza del fatto che la Provincia di Piacenza abbia inserito nel Piano infraregionale delle attività estrattive (Piae) un grossissimo polo estrattivo di ghiaia dalle dimensioni di oltre un milione di metri cubi». ASSESSORE BARBIERI: "L'ITER PARTE DA LONTANO" La Provincia rimanda al mittente le accuse, precisando che «Il lago risulta già previsto dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) adottato dall'amministrazione Boiardi - dice l'assessore provinciale Patrizia Barbieri -. Questa amministrazione provinciale non ha inserito alcuna nuova previsione per l'area antistante il castello di Rivalta nel Piano in fase di approvazione. Anzi, essendo la previsione recepita anche all'interno della strumentazione comunale, la Soprintendenza ha già rilasciato il proprio parere richiedendo adeguate misure di compensazione. Si tratta di un iter amministrativo che parte da lontano, con numerosi passaggi già compiuti, di cui evidentemente solo ora il conte ha avuto conoscenza. Prendiamo comunque atto delle osservazioni pervenute alla Provincia e sarà nostra premura - come sempre fatto con tutte quelle giunte ai nostri uffici - tenerle in debita considerazione. Personalmente avrei preferito parlarne direttamente con l'interessato invece che a mezzo stampa». LA RISPOSTA: "HO PARLATO AL PRESIDENTE 20 GIORNI FA" La replica non convince affatto il conte. «Non più tardi di 20 giorni fa ho parlato personalmente con il presidente Massimo Trespidi e con il vicepresidente Maurizio Parma, ho solamente fatto quello che mi è stato consigliato da loro - dice Zanardi Landi -. Sono d'accordo con l'assessore della necessità di confrontarsi: più che parlare con il presidente ed il suo vice, cosa potevo fare? Ho parlato anche con il Soprintendente, ma, ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta. L'attuale amministrazione provveda, contenta e sollecita, a riparare al danno. La cosa importante è che cava e laghetto non si facciano. Il resto non interessa». Elisa Malacalza LIBERTA' 10/06/2012
RIVALTA (Gazzola) - Da Roma, sono già arrivate alcune risposte al conte Orazio Zanardi Landi. La questione della cava di Rivalta non è chiusa, affatto. Sarà oggetto di un'attenta analisi ministeriale, avviata dopo che il proprietario del castello tutelato, insieme al borgo, dalla Soprintendenza, ha scritto con urgenza ai massimi vertici dello Stato, fino alle autorità regionali e provinciali e, tra i vip affezionati al castello, allo stilista Giorgio Armani e al critico d'arte Vittorio Sgarbi. Il presidente della Provincia, Massimo Trespidi, insieme al suo vice, Maurizio Parma, si dice pronto a trovare una soluzione. La Provincia di Piacenza, infatti, ha inserito nel Piano infraregionale delle attività estrattive (Piae) un grossissimo polo estrattivo di ghiaia dalle dimensioni di oltre un milione di metri cubi. «Occorre - spiegano presidente e vice - che i tecnici e i consulenti del conte prendano contatto con gli uffici della Provincia: confermiamo la nostra piena disponibilità ad affrontare la situazione entrando nel merito della questione. Riteniamo che non sia utile a nessuno innescare delle polemiche. È invece nostra intenzione arrivare concretamente a una soluzione reale a un problema che - lo ribadiamo - non ha creato questa amministrazione, ma arriva da lontano». Il conte prende per buona la risposta, ma chiede che dalle parole si passi ai fatti. «Ribadisco che non voglio far polemiche - dice -. Sono stato contattato dal presidente, ci incontreremo in settimana, per parlare della questione. Io aspetto una risposta, non capisco cosa intendano fare. Mi sono arrabbiato perché mi è stata fornita una risposta tecnica, mentre io non sono un tecnico. Non mi interessa di chi sia la colpa di questo scempio, voglio solo che non si faccia. Punto. Mi sono arrivate tante dimostrazioni di vicinanza, qualcuno già parla di una raccolta firme. Io ho detto di aspettare. Vediamo cosa succede. Secondo me, questa bomba può ancora essere disinnescata». Il conte dice di sentirsi sotto "assedio". «Alcuni castelli vedono il problema del fotovoltaico, altri si scontrano con la questione della ghiaia, altri ancora con l'eolico - conclude il conte -. Io mi chiedo perché veniamo trattati con tale superficialità, quando i nostri luoghi sono mète di un flusso turistico continuo. Chiedo solo di essere ascoltato. Ma la domanda è: se non me ne fossi accorto, mi sarei ritrovato le ruspe sotto casa? E se trovassero la ghiaia sotto al Duomo di Piacenza, scaverebbero anche lì? ». El. Mal. LIBERTA' 11/06/2012
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