Piacenza : Ambiente e servizi bocciati dal “Sole 24 Ore”: è polemica.
La maglia nera di Piacenza per “Servizi e ambiente” accende il dibattito e suscita preoccupazioni. La classifica sulla qualità della vita, eleborata dal “Sole 24 Ore”, su alcuni parametri non è stata particolarmente tenera con il nostro territorio, fermo al 100esimo posto su 103 province: peggio di noi solo Pordenone, Pesaro-Urbino e Aosta.
I dati peggiori riguardano clima e migrazione ospedaliera (una poco invidiabile 94esima posizione), morti per tumori (91esimo posto in Italia), incidenti stradali (87esima posizione), infrastrutture (61esimo posto) e pagella ecologica (va un po' meglio, siamo 44esimi). Se non fosse stato per queste bocciature, Piacenza avrebbe probabilmente potuto raggiungere una posizione migliore nella classifica generale che ci vede 51esimi.
Sul boom di tumori in città e provincia, il primario di Oncologia Luigi Cavanna, resta scettico: «E' vero invece che un numero sempre maggiore di malati si rivolge all'ospedale cittadino invece di migrare verso altre strutture. Nel 2000, quando sono stato nominato responsabile del programma di oncologia-ematologia con l'obiettivo di fornire prestazioni migliori per i pazienti, l'azienda sapeva che i piacentini si recavano altrove, ma piano piano il trend si è rovesciato. Nel 2001, i dimessi dal day hopital erano 625; nel 2002 sono saliti a 756 (+ 20,96%). Considerando le tre patologie più frequenti, i pazienti con tumore alla mammella, dai 143 del 2000 sono passati ai 195 del 2002. Quelli con cancro al polmone, da 64 a 111; i malati al colon retto/intestino, da 81 a 122; quelli con tumore allo stomaco da 28 a 52 ».
Per quanto riguarda la migrazione ospedaliera e i problemi che ne derivano, Cgil-Cisl-Uil a gennaio daranno vita ad una campagna di sensibilizzazione per denunciare la “fuga di cervelli” che si profila nella sanità piacentina. Dice Massimiliano Borotti, segretario provinciale della Uil: «La mobilità passiva è un male che arriva da lontano, se ne parla dall'inizio degli anni '90. Credo che serva uno sforzo maggiore per qualificare le attività interne dell'Ausl e per ottimizzare il raccordo con le realtà limitrofe, in modo da ridurre il deficit economico. Il dato del Sole 24 Ore non mi sorprende, però mi preocupa perché la Regione impone il pareggio di bilancio nel 2006. Non basta dire che i malati vanno altrove perché siamo territorio di confine. A proposito della “fuga di cervelli”, i sindacati sono preoccupati per la dequalificazione che finirà per svilire il lavoro degli operatori e preoccupa le fasce più deboli come gli anziani ».
La pagella ecologica è il parametro meno “nero” tra quelli del campo d'indagine “Servizi e ambiente”. Sandro Fabbri, direttore dell'Arpa di Piacenza, non crede che Piacenza soffra più di altre città limitrofe: «L'inquinamento da pm10 richiede interventi ad ampio raggio, non solo a livello locale. Ho ben presente il giudizio di Legambiente, cui si riferiscono i dati dell'indagine del Sole 24 Ore, e contiene anche caratteri positivi. La rete di monitoraggio, ad esempio, da noi ha una solida tradizione: risale agli anni '70 con il protocollo Provincia, Enel e Unicem. Oggi, tra stazioni mobili e centraline fisse, abbiamo strumenti all'avanguardia per l'Emilia Romagna rispetto alle normative vigenti. Una rete persino ridondante in un certo senso, ma è giusto tenere alta la guardia e la Provincia in questo ha sempre avuto grande sensibilità».
La richiesta di «scelte coraggiose» sul fronte dell'ecologia arriva invece da Marco Natali, segretario provinciale di Legambiente: «Il dato è indicativo di una tendenza preoccupante. A fronte di uno sviluppo, che per ora è virtuale, stiamo pagando in termini di sicurezza, salute e ambiente. E' inutile organizzare fior di convegni su quant'è bella l'ecologia, se poi non si impedisce la cementificazione delle aree verdi. E' stato rilevato che, nella classifica del Sole, in realtà Piacenza non è risalita, ma sono peggiorate le altre città. Io ribalto il punto di vista: alla voce “Servizi e ambiente” siamo rimasti indietro perché gli altri hanno fatto passi avanti. E' ora di fare scelte coraggiose in materia di mobilità, rifiuti e gestione del territorio».
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