Quattro utilizzi: turismo, commercio, canottaggio, pesca
Porto fluviale sul Po, si stringono i tempi. Non tanto per la realizzazione, che è di là da venire, quanto per la scelta del progetto su cui iniziare a lavorare.
Sul tappeto ci sono diverse ipotesi, frutto dello studio dei vari esperti coinvolti nel “concorso di idee” lanciato lo scorso autunno (ma l'iniziativa era partita con la giunta Guidotti) da enti locali (Comune e Provincia) e Camera di Commercio, con il sostegno di Regione e Arni (Agenzia regionale per la navigazione interna).
E ora tutte le istituzioni interessate sono chiamate a dire qual è il progetto che preferiscono, cercando, consigliabilmente, di mettersi d'accordo (sede ideale il gruppo di lavoro appositamente creato per il porto fluviale all'interno del “Piano Strategico”).
Il Comune si è pronunciato in questi giorni con un parere di giunta favorevole a una soluzione di porto interno. «Ha notevoli vantaggi» rispetto a una delle altre principali ipotesi sul tavolo, quella di una banchina lungo il corso del fiume appena a valle di Mortizza, all'altezza dell'ansa del Pontone, ha considerato il sindaco Roberto Reggi, facendo tuttavia presente di restare aperto al confronto con altre soluzioni. Per capirci, il porto interno sponsorizzato dal Comune raccoglie la proposta progettuale di Giuseppe Boatti, docente del Politecnico. Si tratterebbe di creare un'apertura dell'argine dalle parti di Roncaglia realizzando una conca, una doppia chiusa, che faccia accedere le imbarcazioni a un canale di navigazione che porti a un bacino che è già esistente. E' l'ex cava di cascina Stanga e lì avrebbe sede il porto turistico. Ma c'è spazio anche per una struttura commerciale: troverebbe posto in un secondo bacino interno, collegato al primo tramite un canale in direzione sud che passerebbe sotto l'autostrada del Sole e strada Corsana. Questo bacino per il porto commerciale andrebbe scavato ex novo e avrebbe il vantaggio di trovarsi a stretto contatto con l'autostrada, la ferrovia e il polo logistico di Le Mose, altro punto di vantaggio, a giudizio del Comune, rispetto all'ipotesi di banchina all'altezza di Mortizza. Ma non è finita. Il progetto Boatti prevede anche un terzo bacino, uno specchio d'acqua (sempre collegato agli altri) da dedicare al canottaggio. Verrebbe ottenuto allargando l'attuale canale artificiale dell'Armalunga, di proprietà del Consorzio di bonifica, che si protende da Mortizza verso Roncaglia. Da quelle parti un ultimo invaso (il quarto) completerebbe il comparto: lo si sta realizzando in questi mesi nell'ex cava della Morta e potrebbe avere funzioni ricreative, come lo sport della pesca o attività di studio di fauna e flora acquatica.
Il sindaco ha sottolineato le «numerose opportunità» che questo tipo di soluzione per il porto fluviale aprirebbe: si potrebbe partire con la parte turistica dell'intervento per poi, in seconda battuta, realizzare la struttura commerciale e le altre sportivo-ricreative. (da Libertà del 24 aprile 2003)
|