La raccolta diversificata ferma al 36 per cento, lontana dall'obiettivo dal 50 fissato dal piano
Il piano d'ambito per la gestione dei rifiuti sarà presentato lunedì prossimo all'assemblea dei Comuni della provincia, chiamati ad affrontare il trend negativo della produzione di materiale di scarto nel Piacentino.
«In base alle prime proiezioni relative al 2006, produrremo 180mila tonnellate di rifiuti. Vale a dire trentamila tonnellate in più rispetto alle 150mila previste dal piano provinciale di gestione dei rifiuti (Ppgr», anticipa Vittorio Silva, direttore dell'Agenzia d'ambito, ente che governa i servizi idrico e di gestione dei rifiuti provinciali, affidati ad Enìa.
Ieri a palazzo Mercanti si è tenuta una riunione del consiglio di amministrazione dell'Ato. Un vertice, quello di ieri, in vista dell'assemblea con i 48 sindaci in calendario lunedì prossimo alle 10 in Provincia. «Abbiamo riscontrato un incremento nella produzione dei rifiuti è piuttosto rilevante - spiega il direttore Silva -, accompagnata da una percentuale di raccolta differenziata ancora distante dalla quota definita dal piano provinciale. Al momento la differenziata raggiunge il 36, 37 per cento. In base al Ppgr nel 2006 dovremmo essere al 50 per cento».
L'obiettivo da raggiungere sembra essere quindi una maggiore incentivazione della raccolta differenziata, con azioni da mettere in campo sia a Piacenza, con un allargamento della raccolta porta a porta, sia con l'adesione di alcuni comuni della provincia, come Castelvetro, Calendasco, Besenzone e San Pietro in Cerro, a questa tipologia di raccolta dei rifiuti. Argomenti che sono ricompresi nel piano d'ambito, che organizza, ricorda il direttore Silva, «la raccolta dei rifiuti per il prossimo biennio, il costo dell'organizzazione di questa operazione, ripartita fra i Comuni, con alcune indicazioni sulle politiche tariffarie e gli incentivi messi a disposizione delle amministrazioni che adottano il metodo di raccolta differenziata dei Comuni».
Lunedì inizia quindi la discussione in merito al piano, che sarà approvato definitivamente entro i primi giorni di novembre. Per quanto riguarda i possibili aumenti nelle tariffe, prospettati durante una delle ultime riunioni dell'assemblea dell'Ato in seguito all'emanazione di un decreto del governo Berlusconi (che prevedeva, tra l'altro, un radicale cambiamento della raccolta differenziata con la definizione della carta di combustibile rinnovabile), arrivano invece notizie rassicuranti. La normativa non è stata seguita dai necessari provvedimenti attuativi, e nella definizione del piano d'ambito è stata prestata fede, dice il direttore dell'Ato, alle disposizioni legislative precedenti. p.pin.
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