L'assessore regionale Peri: migliorie subito o salta il contratto di servizio
Scatta il conto alla rovescia per il contestato accordo sottoscritto da Trenitalia e Regione Emilia Romagna per l'introduzione del nuovo orario ferroviario.
L'assessore regionale ai trasporti Alfredo Peri, presente ieri a Piacenza per prendere parte alla riunione del comitato di monitoraggio del trasporto ferroviario, ha annunciato che «fra quindici, venti giorni prenderemo una decisione: chiediamo miglioramenti rapidi». E' il termine ultimo prima di procedere a «scindere il contratto per inadempienza, o sospendere i finanziamenti erogati a Trenitalia».
E' in particolare quest'ultima azione ad essere ritenuta la più efficace, spiega Peri, presente insieme a Cesare Sgarzi, dell'agenzia del trasporto pubblico regionale, per raccogliere a palazzo Mercanti, le osservazioni del sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, dei primi cittadini di Fiorenzuola, Flavio Antelmi, e di Castelsangiovanni, Carlo Capelli, dell'assessore provinciale ai trasporti Patrizia Calza, del presidente del Crufer, Gino Luigi Acerbi, e dei sindacati, Loredana Riva (Filt Cgil), Antonio Postorino (Fit Cisl), Tullia Bevilacqua (Ugl regionale).
Il quadro emerso è sconfortante: «L'impregno preso da Trenitalia di offrire un servizio migliore non è stato rispettato - ha affermato Reggi, accompagnato dalla dirigente Renza Malchiodi -, anzi è peggiorato. La nostra richiesta quindi è quella di trovare soluzioni in brevissimo tempo per cambiare la gestione delle tratte ferroviarie che interessano Piacenza. La nostra posizione istituzionalmente corretta nei rapporti con Trenitalia e con la Regione, ovvero il non essere preventivamente contrari al nuovo orario, ci mette nelle condizioni di pretendere cambiamenti immediati».
La situazione dei pendolari di Fiorenzuola e di Castelsangiovanni viene definita da Antelmi e Capelli, come «insostenibile, mancano le coincidenze dei treni, e i nostri pendolari incontrano grandi difficoltà nel rientrare a casa al termine della giornata lavorativa».
Osservazioni che l'assessore Peri ha fatto proprie: «A Trenitalia si chiede di produrre miglioramenti immediati, come rispettare la puntualità dei treni, risolvere problemi specifici di collegamento, migliorando la qualità e la quantità del servizio e dando priorità al servizio regionale, e lavorare sull'organizzazione dello scalo ferroviario di Piacenza».
Tornare al vecchio orario? «Quello del 2005 è stato disastroso, ed anche l'orario 2004 è stato poco accettabile».
L'assessore punta il dito contro le mancanze di Trenitalia, incapace di dare «risposte concrete alle esigenze del territorio, rispetto ad un servizio utilizzato quotidianamente dai viaggiatori.
La Regione Emilia Romagna spende 72 milioni di euro all'anno per il servizio di Trenitalia, spesa che sale ad un miliardo e 400 milioni prendendo in considerazione tutte le Regioni. Siamo quindi i primi clienti dell'azienda, ed anziché essere trattati meglio, siamo trattati peggio».
L'assessore punta il dito anche contro il governo, proprietario di Trenitalia, più volte interpellato senza esito: «abbiamo chiesto un appuntamento al ministro dei trasporti, il nostro presidente Vasco Errani ha scritto a Berlusconi, e non vi è stata nessuna interlocuzione. Qui il problema non è politico: la Lombardia, regione di centro destra, ha la stessa opinione sull'argomento ferrovie, dell'Emilia Romagna, regione di centro sinistra».
Peri elenca infine la scaletta di incontri in programma per vedere di riuscire ad ottenere un miglioramento del servizio: oggi si terrà a Bologna una riunione tra Peri ed un dirigente nazionale di Trenitalia, in cui verranno esposti i disagi emersi, lunedì 30 gennaio si terranno i nuovi incontri istituzionali in Comune e in Provincia a Piacenza, infine per il sei febbraio è previsto, sempre in città, un nuovo vertice in cui verranno coinvolte altre Regioni del nord. Al termine di questo percorso, se non verranno riscontrati miglioramenti, si procederà con le «maniere forti». Paola Pinotti, Libertà del 27 gennaio 2006
|