Piacenza - Trecento milioni di euro, pari a venti milioni di euro per 15 anni, come investimento per rendere navigabile il fiume Po. Il nuovo ingente stanziamento di fondi è stato annunciato ieri nella sede della Lega Nord dall'onorevole Massimo Polledri. «I finanziamenti - ha detto - sono arrivati grazie all'emendamento presentato dalla Lega. Ora ci sono idee, soldi e volontà politica, per far sì che il Po, cuore della Pianura Padana, torni ad essere vissuto come importante via di traffico». All'incontro di ieri sono intervenuti: Andrea Pezzani, assessore provinciale ai lavori pubblici; Maurizio Parma, consigliere regionale e commissario provinciale Lega Nord; Renzo Capelli, responsabile della Commissione sul Po e Angelo Alessandri, segretario Lega nord Emilia. Pezzani ha precisato come il progetto di idrovia padana includa la realizzazione di un canale navigabile da Milano a Cremona, già esistente per alcuni tratti. Altre priorità, illustrate da Alessandri: la nuova conca di Isola Serafini per superare l'attuale sbarramento e un progetto per garantire la navigabilità del Po da Cremona a Ferrara, «attualmente limitata a 100 giorni l'anno». Su questo segmento, l'imprenditore reggiano Claudio Bacchi, la cui azienda si occupa di trasporto via acqua sul Grande Fiume e di escavazioni di inerti, ha promosso una ricerca, condotta da Alberto Bizzarri, Alberto Lamberti e Vittorio Di Federico, docenti all'Università di Bologna, con proposte su: sicurezza idraulica, riduzione dell'erosione dell'alveo attivo, navigabilità e miglioramento della qualità dell'acqua. «Il Po - ha spiegato Alessandri - deve diventare una vera autostrada, come il Reno e il Danubio. Per questo, è in programma un project financing importante, con il supporto delle industrie. Ci sono già richieste da Bondeno, dal Mantovano, dalla Bassa Reggiana e da Piacenza». Il progetto prevede inoltre: la rinaturalizzazione delle lanche, la valorizzazione turistica del territorio, l'escavazione di una cinquantina di golene, («bacini con 30 milioni di tonnellate di litri d'acqua, riserve naturali per l'irrigazione»), e «una gestione costante dell'alveo, che va mantenuto a tre metri di profondità, affinché sia garantita la classe 5 A del grande trasporto fluviale». Alessandri ha ricordato le perplessità di chi temeva escavazioni selvagge nel fiume: «Sarà istituita la polizia fluviale. I dragatori saranno controllati via satellite, per evitare che la sabbia sia asportata dal Po, invece di venire solo spostata in base alle necessità». Contro il pericolo di alluvioni, Alessandri ha sostenuto debba essere verificato il calcolo degli argini da Torino a Ferrara, «gestiti dal Magistrato del Po secondo - ha affermato il segretario leghista - una logica prefettizia, senza una gestione unitaria e una cura continua». Il progetto verrà esteso - hanno annunciato ieri - anche alla zona di Piacenza. «Va però risolto il nodo di Isola Serafini - ha aggiunto Polledri - sul quale registriamo un ritardo perché per un anno Enel ha atteso dalle autorità regionali piantine e carotaggi necessari per studiare il progetto». Documentazione tecnica che è giunta l'11 febbraio 2003. «Da allora - riferisce Enel - sono scattati i dodici mesi di tempo per la progettazione. Tempi che saranno rispettati». Anna Anselmi, Libertà 23 dicembre 2003
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