In autunno si pagherà per raggiungere il centro
MILANO — Chi inquina, paga. Verrà inaugurata in autunno l'era della pollution charge in salsa milanese: i vertici cittadini del Polo hanno dato ieri il via libera, con ancora qualche resistenza della Lega, al provvedimento fortemente voluto dal sindaco Letizia Moratti e presentato dall'assessore alla Mobilità, Edoardo Croci. Un piano che le prolungate resistenze degli stessi partiti di maggioranza hanno reso in questi mesi molto diverso e più soft rispetto a quello che avrebbe dovuto essere inizialmente: e dunque, il ticket riguarderà soltanto l'ingresso nell'area dei Bastioni, verrà applicato dalle 7 alle 19 nei giorni feriali, esenterà i veicoli a metano, Gpl, elettrici e ibridi, quelli a benzina euro 3 ed euro 4, ma anche i motocicli e i diesel euro 4 non muniti del filtro anti- particolato.
Gli amministratori milanesi sono comunque soddisfatti: «È una svolta storica, visto che in tutta Europa, se si esclude l'esempio di Londra e Stoccolma, nessun'altra grande città ha avuto il coraggio di affrontare drasticamente la questione dell'inquinamento legato alle emissioni dei motori». Secondo le stime presentate ieri, infatti, la tariffa interesserà circa la metà degli 89 mila automobilisti che ogni giorno entrano ed escono dalla cerchia dei Bastioni: di questi, il 20 per cento circa dovrebbe scegliere di lasciare l'auto in garage. Complessivamente, si dovrebbe così arrivare ad un taglio del 50 per cento delle emissioni di PM10 allo scarico nell'area interessata al provvedimento e ad un miglioramento della mobilità cittadina interna, che garantirà anche un aumento della velocità commerciale dei mezzi pubblici.
La tariffa sarà suddivisa in tre fasce, a seconda delle emissioni, e varierà da 2 a 10 euro per ogni ingresso. È previsto un abbonamento annuale per chi risiede nella fascia interna ai Bastioni (da 50, 125 o 250 euro), mentre i partiti lasciano aperto uno spiraglio per tutti gli altri milanesi («Sarà necessaria almeno una tariffa agevolata», hanno insistito ieri). Su quest'ultimo tema, poi, la Lega annuncia la propria battaglia: «È iniquo — tuona il capogruppo Matteo Salvini — chiedere un pedaggio ai milanesi. Continuiamo ad avere molte riserve su questo provvedimento e aspettiamo che l'assessore Croci lo illustri al direttivo del nostro partito».
L'operazione, che otterrà venerdì il via libera ufficiale della giunta, prevede un introito non da poco nelle casse di Palazzo Marino: circa 40 milioni di euro per gli ingressi, cui se ne aggiunge un altro dagli abbonamenti dei residenti. «Soldi che destineremo al potenziamento dei mezzi pubblici», garantisce Croci sciorinando le cifre dei tram in più, dei filobus e delle corse aggiuntive messe a disposizione soprattutto dei pendolari. A fronte delle entrate, si prevedono circa 15 milioni di Euro all'anno di spesa per la comunicazione, la gestione dei parcheggi e del sistema tecnico di controllo, che sarà garantito da 43 varchi elettronici, dotati di telecamere. E mentre l'assessore al Commercio, Tiziana Maiolo chiede (e, secondo i più, avrebbe già ottenuto) «una sospensione del provvedimento durante il periodo natalizio, per non penalizzare i negozianti», l'opposizione grida all'ennesimo «trucco della Moratti»: «La montagna ha partorito un topolino — attacca la capogruppo dell'Ulivo, Marilena Adamo — visto che sono arrivati all'idea di una sperimentazione in una zona ristretta, esattamente come l'aveva proposta l'Unione nel luglio scorso ». Soddisfatto invece il verde Enrico Fedrighini, che mette però in guardia il sindaco: «Non si faccia convincere ad applicare deroghe sul pedaggio e non conceda l'abbonamento annuale a tutti i milanesi. Altrimenti non si otterranno risultati utili».
Gianni Santucci, Elisabetta Soglio, Corriere della Sera del 10 luglio 2007
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