Il primo passo, ma questa volta concreto, verso la costruzione della multiutility dell'Emilia occidentale tra Piacenza (Tesa), Parma (Amps) e Reggio (Agac). Così è stata presentata ieri in municipio, Tesa Energia srl, nuova società che si occuperà di vendita del gas nella provincia di Piacenza. Una novità dettata dalla liberalizzazione del settore del gas introdotta dal decreto Letta. Il nuovo regime parte oggi, 1° luglio, e impone alle amministrazioni locali di definire nuovi soggetti economici cui affidare la vendita di gas. Ecco perché è nata Tesa Energia, sulla falsariga di quanto già fatto in passato a Reggio e Parma dalle rispettive municipalizzate. Piacenza arriva per ultima, ma lo fa tenendo conto delle novità intervenute: l'ingresso (perfezionatosi in maggio) di Agac nel capitale di Tesa (col 40%), l'avvio del processo di unione con Reggio e Parma. Si capisce, perciò, come mai Reggio e Parma siane state coinvolte a pieno titolo nella creazione di Tesa Energia, anche se la formalizzazione di questo coinvolgimento avverrà più avanti. Al momento, infatti, la società nasce con un assetto azionario che, al fianco di Tesa, che ha la quota di maggioranza (59%), vede come partner principale (40%) la Gas Plus spa del gruppo Esafin di Fidenza (anche se la sede è a Milano), gruppo che già partecipò all'asta per il 40% di Tesa. Come ha spiegato il presidente Davide Usberti, Gas Plus svolge attività di approvvigionamento di gas naturale e di compravendita (trading) di gas all'ingrosso sul mercato nazionale e internazionale. È già presente nella nostra provincia (ma anche in quella di Parma) dove, con il marchio Slim spa, vende gas in dieci Comuni. Dunque un operatore di comprovata esperienza nel settore e con clienti che ha portato in dote a Tesa Energia. L'obiettivo della nuova società è aumentarne il numero in modo da cominciare in fretta a dare vigore a giro d'affari e redditività. Un Comune che si aggiunge da subito all'elenco è quello di Lugagnano che aderisce a Tesa Energia con l'1% residuo del capitale. L'auspicio è che il suo esempio sia seguito da altri Comuni, a partire da quelli, che, come Lugagnano, hanno sin qui gestito in economia, cioè in proprio, il servizio gas, finendo però per trovarsi spiazzati dalla liberalizzazione del settore. Il capitale di Tesa Energia è infatti aperto all'ingresso degli enti locali. Ma se questa è una partita ancora tutta da giocare, già segnata è la strada per l'ingresso nell'azionariato della società di Parma e Reggio. Tesa e Gas Plus hanno, infatti, concesso un'opzione di acquisto su parte delle proprie quote a favore di Agac e Amps (ma anche di altre società). L'operazione avverrà nei prossimi mesi e andrà definitiva «congiuntamente» (anche al fine, è stato spiegato, di «favorire il processo di integrazione tra Tesa, Agac e Amps»), ma grosso modo dovrebbe vedere, l'ingresso di Agac con una quota intorno al 33%, livello a cui scenderebbe Gas Plus, mentre Tesa si attesterebbe sul 34%. Assetti, però variabili, nel caso in cui aderisse anche Amps, che nei giorni scorsi pare abbia protestato per non essere stata ricompresa nella versione originaria del progetto tanto da indurre a un precipitoso rinvio della presentazione della nuova società (v. Libertà del 25 giugno). Per il momento, di sicuro c'è la presenza in Tesa Energia di Agac, «fin d'ora impegnata» a trasferirvi «il proprio know how in materia di vendita e le proprie conoscenze nel mercato dell'approvvigionamento del gas naturale». Basti dire che nel (provvisorio) cda della nuova società, insieme a Guido Ramonda, presidente di Tesa, e a Giovanni Baroni, direttore di Gas Plus, figura Carlo Pasini, dirigente di Blumet, che è la controllata di Agac che si occupa della vendita di gas alle famiglie e alle aziende dell'Emilia-Romagna. Gustavo Roccella
|