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30
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2023
San Giovanni Climaco
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Termovalorzzatore, rifiuti di altri, emissioni e pericoli
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La conferenza stampa con cui i consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno manifestato dubbi sul fatto che il nostro termovalorizzatore (inceneritore per i piu’) bruci rifiuti di altri territori merita grande attenzione.
I consiglieri Quagliaroli,Tarquini e Gabbiani sostengono che questo avverrebbe dal 2010. E conseguentemente contestano le dichiarazioni “tranquillizzanti” recentissimamente rilasciate dall’assessore regionale Sabrina Freda, dal presidente della Provincia Massimo Trespidi e dello stesso Sindaco di Piacenza Paolo Dosi. Dichiarazioni inerenti la possibilità che al nostro impianto possano afferire rifiuti di altre città emiliane.
Nel settembre 2010 Tecnoborgo ed Iren chiesero alla Provincia di Piacenza (Amministrazione Trespidi) di aumentare la potenza dell’impianto da 120.000 a 135.000 tonnellate Giova ricordare che il coro di “no” fu pressoché unanime e che la richiesta di aumento non venne accettata. Tecnoborgo ed Iren sostenevano che l’ampliamento sarebbe servito a “bruciare” rifiuti speciali prodotti dalle aziende, rifiuti simili ma non assimilabili a quelli urbani.
L’allora sindaco di Piacenza Reggi dichiarò alla stampa : “Se l'autosufficienza è un traguardo ampiamente raggiunto per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani, non è così per quanto riguarda quelli assimilabili, prodotti in particolare dalle aziende. E in relazione alle voci circolate sulla possibilità di importare rifiuti da territori limitrofi come Parma, voglio precisare come non sia da considerare l'ipotesi che all'impianto gestito da Tecnoborgo possano essere conferiti materiali di provenienza esterna alla nostra provincia».
Il termovalorizzatore fu autorizzato ad aumentare la propria portata da 105.000 a 120.000 tonnellate nel 2005 (Amministrazione Provinciale Presidenza Boiardi). Nel novembre 2007 un ulteriore aumento venne richiesto ma non accettato. Infine nel gennaio 2008 il Termovalorizzatore tornò agli onori della cronaca per il sospetto che rifiuti non piacentini fossero stati introitati e smaltiti da Enia e Tecnoborgo nel 2006.Sull’operazione denunciata da Legambiente furono poi svolti controlli da parte di Arpa.
Effettivamente dopo la richiesta del settembre 2010 di aumentare la portata dell’impianto, l’argomento termovalorizzatore è di fatto scomparso dalle cronache cittadine . Normalità ? Coincidenza ? Caso ?
Nel frattempo a Piacenza sembra essere aumentata e di molto la raccolta differenziata, con prevedibile conseguente "minor combustibile" per il nostro termovalorizzatore. Non si sono inoltre piu’ divulgati dati certi per quanto riguarda le emissioni nocive (specie in riferimento all’ossido di azoto). Ed ancora nulla piu’ è stato detto sull’avanzamento delle procedure obbligatorie per legge e richieste a Tecnoborgo nel 2007, allo scopo di abbattere le emissioni degli inquinanti. Ultime notizie del novembre 2010 (appunto) con i dati (parziali) del Progetto Moniter che evidenziava il rischio di parti prematuri in donne che vivono vicino agli inceneritori. Si dichiarò allora che i dati riguardanti l’ eventuale aumento di mortalità e incidenza di tumori non erano ancora disponibili. Fare con chiarezza il punto della situazione su tutti questi temi risulta ora importante.
Filiberto Putzu Consigliere Comunale del Comune di Piacenza Piacenza, 14 settembre 2012
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pubblicazione: 14/09/2012
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