Nel consiglio d'amministrazione nominati Burgazzi (Pdl) e Rampini (Lega Nord)
Luca Quintavalla (Pd) è il nuovo presidente di Tempi spa in quota al Comune di Piacenza.
Lo affiancano due consiglieri nominati dalla Provincia: Massimo Burgazzi (Pdl) e Daniele Rampini (Lega Nord).
I vertici della società che gestisce il trasporto pubblico locale si riuniranno già domani pomeriggio per la seduta di insediamento del nuovo cda, visto che nelle scorse settimane quello in carica era stato azzerato dalle dimissioni dei suoi componenti.
Con il presidente Paolo Botti (che aveva lasciato l'incarico dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Piacenza per una vicenda legata alla sua passata attività sindacale) se n'erano andati anche Pier Luigi Scaglioni e Athos Zanetti.
Ieri pomeriggio l'azienda ha voltato pagina: è bastata mezz'ora di riunione dell'assemblea dei soci per delineare il nuovo assetto, con gli assessori Pierangelo Carbone e Paolo Passoni, in rappresentanza di Comune e Provincia, che hanno reso operativo l'accordo che il sindaco Roberto Reggi e il presidente Massimo Trespidi avevano raggiunto telefonicamente al mattino.
«Le nomine - hanno commentato Carbone e Passoni - sono state condivise dall'assemblea dei soci tenendo conto delle competenze tecniche necessarie per la gestione degli assetti societari di Tempi spa, in vista dell'aggregazione con un nuovo partner pubblico-privato. Non escludiamo nessuna possibilità, guardiamo all'Emilia come alla Lombardia, come altrove: dobbiamo fare in modo di ridurre ulteriormente i costi e arrivare a un equilibrio economico-finanziario, mantenendo efficiente il servizio. Riteniamo di aver scelto le persone giuste per seguire le linee tracciate e raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati».
Carbone ha definito l'arrivo di Quintavalla, giovane manager aziendale e docente universitario alla Cattolica, «un soffio di aria fresca in settore che ne ha molto bisogno».
Il nuovo cda resterà in carica per tre anni, sino all'approvazione del bilancio 2012.
I soci hanno anche deciso la riduzione dei compensi dei componenti del consiglio di amministrazione: sono state recepite le indicazioni della manovra finanziaria, giungendo a una decurtazione del 20% per l'indennità del presidente (da 42mila e a 35 mila euro lordi annui) e a una riduzione del 40% per quella dei consiglieri, portata da 26mila e 15 mila euro lordi annui per ciascuno.
«L'assemblea - hanno concluso gli assessori - ha infine ratificato, per quanto riguarda la situazione finanziaria dell'azienda, l'impegno dei soci a ripianare quanto prima le perdite accumulate nel 2009, per una cifra pari a un milione di euro».
Il 2010, nelle intenzioni dei soci, dovrà essere l'ultimo anno in cui si copre il "buco", l'aggregazione dovrà servire proprio a ridurre i costi fissi e a riorganizzare il sistema di trasporto per rendere più efficiente l'attività.
Al nuovo cda è arrivato il saluto non tanto benevolo di Rifondazione comunista: «Mi sembra - ha commentato il segretario provinciale del Prc, Roberto Montanari - che sia abbastanza risibile dire che si è cercata una figura tecnica per la presidenza: non mi pare che la politica sia estranea, ci sono esponenti del Pd e di altri partiti, non mettiamo in discussione le competenze professionali, ma non diciamo che si tratta di persone slegate dalla politica. Per noi è inquietante l'accordo tra Reggi e Trespidi, ci pare un grande inciucio che vede sullo sfondo la privatizzazione del servizio di trasporto pubblico». Michele Rancati Libertà del 03/08/2010
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