mir) Trasporto pubblico: il "buco" di Tempi spa per il 2009 si aggirerà attorno al milione 600mila euro.
Una cifra che è addirittura superiore alle già pesanti previsioni delle scorse settimane.
Lo ha annunciato ieri l'assessore comunale Anna Maria Fellegara nel corso del primo incontro della commissione di concertazione sul futuro dell'azienda a cui hanno preso parte anche l'assessore provinciale Paolo Passoni, il presidente della spa Paolo Botti, la presidente dell'Agenzia Paola Votto e i rappresentanti sindacali di categoria di Cgil (Marco Efori), Cisl (Fabrizio Garilli), Uil (Enzo Moggi), Ugl (Lino Maloberti) e Faisa (Fabrizio Badagnani).
Il confronto è servito proprio per iniziare a delineare le prospettive che Tempi ha di fronte a sè, alla luce dei continui "rossi" di gestione. Due gli scenari messi sul tavolo dagli amministratori pubblici, in rappresentanza dei soci (Comune al 60 e Provincia al 40 per cento).
"Abbiamo ribadito - spiega Passoni - quanto già detto a più riprese: così com'è la situazione è diventata insostenibile, quindi occorre cambiarla. Per la spa ci sono due opzioni: l'aggregazione con altre società di Tpl oppure la cessione a un privato di una quota, comunque minoritaria, del pacchetto azionario. Sono entrambe valide, dovremo valutare quale si rivelerà maggiormente vantaggiosa. Fermo restando che continueremo a garantire tutti i servizi".
Passoni ha anche spiegato che, proprio in funzione di queste scelte, i beni che oggi sono in capo all'Agenzia dovrebbero essere trasferiti alla spa: "Vogliamo aumentarne il capitale sociale in vista delle future operazioni, quindi il patrimonio dovrà essere incrementato, ad esempio con il deposito di via Arda e gli altri beni societari che oggi sono dell'Agenzia".
La quale non sarà immune da novità: "Entro il 31 gennaio - prosegue Passoni - contiamo di trasformarla in una srl con un amministratore unico, in futuro le sarà riservato il solo ruolo di programmazione".
I sindacati, pur restando cauti sull'ipotesi di entrata dei privati in Tempi spa, danno un giudizio positivo del percorso intrapreso: "Già dalla prossima riunione, che si terrà circa a metà febbraio, si entrerà nel merito della discussione per valutare sia le aggregazioni con realtà simili alla nostra, sia l'eventuale privatizzazione di una quota di minoranza. Il tutto nell'ottica del miglioramento dei servizi e della condizioni dei dipendenti".
Ieri si è parlato anche dei lavoratori: per contrastare il fenomeno dei "portoghesi", divenuto di proporzioni preoccupanti, si è ipotizzato l'utilizzo come controllori di autisti che non sono in servizio. "Vedremo - dicono i sindacati - ma non è una cattiva idea. Per noi resta prioritario rinnovare il contratto integrativo fermo da anni. E' comunque positivo aver intrapreso questo metodo che ci coinvolge in tutte le decisioni che riguardano azienda e personale". LIBERTA' del 14/01/2010
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