Entro il 2007 Tempi deve portare in pareggio i suoi conti.
È la direttiva arrivata ieri dall'assemblea dell'azienda degli autobus che si è appena aggiudicata la gara per il servizio di trasporto pubblico locale.
I soci della spa, Comune e Provincia, hanno ribadito la loro indisponibilità a ripianare in futuro il deficit di Tempi, che nel 2004 è stato di 1,1 miliardi di euro e che si è potuto coprire grazie a un fondo statale che però da quest'anno è esaurito.
Occorre dunque che sia Tempi spa a fare economie, un'indicazione che l'azienda presieduta da Paolo Botti si è detta pronta a raccogliere proponendo una serie di azioni nell'ottica del risparmio. Ma non sarà l'unica a dover tirare la cinghia: in materia di trasporto pubblico Comune e Provincia ragionano in termini di bilancio consolidato, accorpando cioè a Tempi spa anche Tempi Agenzia, la società che ha per proprietari sempre gli enti locali e che si occupa di politiche per la mobilità. Ecco perché l'assemblea di Tempi spa sarà seguita a breve da quella dell'Agenzia, in modo che le misure da intraprendere viaggino in parallelo, e coordinate, sui due binari.
Quali misure? Botti non ha voluto rilasciare dichiarazioni dopo l'assemblea di ieri guardandosi bene, per tutta la giornata, dal rendersi rintracciabile telefonicamente. Consegna del silenzio anche per il resto del cda: Mario Angelillo e Pierluigi Scaglioni.
Sembra, però, perdere quota la possibilità, di cui si è parlato, di una scissione di Tempi per dare vita a due società, una con la parte movimento (bus e autisti) l'altra con officine e apparati tecnico-amministrativi. Questa almeno l'impressione a sentire, al termine dell'assemblea, il sindaco Roberto Reggi e il presidente della Provincia Gian Luigi Boiardi (con lui l'assessore ai trasporti Patrizia Calza) che l'hanno tenuta confinata nel campo delle «ipotesi» che «restano sul tappeto». Più probabile che la strada verso le economie gestionali passi per alleanze con altre aziende del trasporto pubblico di territori vicini, magari Parma o la confinante Liguria? Nei giorni scorsi il sindaco è parso caldeggiare una simile soluzione, ieri però neanche su tale prospettiva Reggi e Boiardi si sono sbilanciati, limitandosi a confermare che «è una delle ipotesi» che il cda di Tempi «ha in mente».
«Occorre però che ogni proposta si coordini con i piani di Tempi Agenzia», questo il tasto battutto dagli enti locali, «in modo che ci sia coordinamento tra le azioni occorrenti a far tornare in equilibrio il bilancio consolidato». L'assemblea di ieri Reggi l'ha definita «esaustiva» per quanto riguarda Tempi spa, «ora ne occorre un'altra per la quota restante», appunto Tempi Agenzia. Se la spa di Botti «ha in mente delle soluzioni, delle idee», occorre però «armonizzarle» con l'azienda presieduta da Lorenzo Boscarelli. Prematuro dunque, al momento, parlare di misure che restano tutte da verificare. Si spiega così la linea delle prudenza tenuta ieri dagli addetti ai lavori. Ma forse anche con la necessità di mettere a fuoco un preciso piano di azioni prima che ci sia l'assegnazione definitiva del servizio del trasporto da parte dell'Agenzia, che è la stazione appaltante e che per ora non ha formalizzato l'esito della gara.
L'unico punto fermo è che «Comune e Provincia non hanno oggi, né, verosimilmente, avranno domani, le risorse per ripianare il deficit di Tempi». Reggi è tornato, con Boiardi, a sottolinearlo. Loro il pareggio di bilancio lo vorrebbero «da subito», e tuttavia se per raggiungerlo si guarda realisticamente al 2007 - scadenza che nessuno ha voluto confermare ufficialmente, ma che, a domanda, il sindaco ha riconosciuto come verisimile - non è escluso che per quello in corso e per il prossimo anno una mano sulla coscienza, e sul portafoglio, gli enti locali possano anche pensare di metterla. Gustavo Rocella (Libertà del 14/7/2005)
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