di Luigi De Biase
Cgil, Cisl, Uil e Cisal hanno proclamato lo stato di agitazione venerdì mattina, dopo aver rifiutato di partecipare al tavolo di trattative aperto da Tempi Agenzia, il troncone della vecchia municipalizzata che detiene la titolarità del servizio. Un'agitazione ad orologeria, visto che fra meno dieci giorni scade il termine per presentare le offerte alla gara d'appalto che assegnerà la gestione del Tpl da qui al 2010.
"Chiediamo di incontrare Reggi e Boiardi - aveva detto Fabrizio Badagnani, segretario Faisa Cisal - se l'incontro non avverrà, saremo liberi di fissare la data dello sciopero". Un incontro con Reggi e Boiardi, non con gli assessori competenti di Comune e Provincia: segno che l'operato degli assessori competenti (Fellegara per il Comune, Calza per la Provincia) è stato completamente censurato dai sindacati.
"Contestiamo - aveva aggiunto Badagnani - il comportamento degli Enti proprietari, che hanno disatteso gli impegni che avevano assunti, sperperando e distraendo i fondi destinati al trasporto pubblico. Un atteggiamento che vanifica tutti i sacrifici di Tempi Spa, e che mettono in seria difficoltà la sicurezza del servizio pubblico".
Scritto fra le righe c'era il malumore per l'atteggiamento di Tempi Agenzia, che, sino a questo momento, è stata tenuta in vita grazie ai finanziamenti pubblici. Poche ore dopo la proclamazione dello stato di agitazione si erano fatti sentire pure i vertici di Tempi Spa, che avevano invitato le organizzazioni sindacali ad una riunione, programmata per domattina. Tema dell'incontro proprio la gara d'appalto che deciderà il prossimo gestore del trasporto pubblico locale. E' presumibile che Paolo Botti, presidente della Spa, esporrà ai sindacati la stretegia della società piacentina. Una strategia avvolta nel dubbio: ancora non si sa se Tempi presenterà o no un'offerta.
Luigi De Biase. La Cronaca di Piacenza
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