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25
settembre
2023
Santa Cleofa
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Tempi al capolinea
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Ora ci vuole la svolta
Cambio dei dirigenti; stop alle iniziative come la gratuità del bus per gli over 65enni («se a pagarli è anche il bilancio di Tempi, non ce lo possiamo più permettere, vanno rivisti i conteggi eseguiti»); avvio di un processo in cui si rivedano i percorsi extraurbani e urbani: in sostanza per il 2011 si prepara un nuovo assetto per Tempi che dovrà vedere tra gli azionisti anche i Comuni. Sono alcuni degli elementi del lungo dibattito in consiglio provinciale in cui si è dato il via al contributo di 800mila euro (fetta consistente della variazione di bilancio) e alla cessione dello 0,50 delle quote a favore di Atcm di Modena con cui si apre la prospettiva della fusione. E poi una proposta: «Un dibattito ad hoc su Tempi». Le tappe ora saranno ravvicinate. Dopo il passaggio dello 0,50 per cento delle quote alla società emiliana (entro dicembre) seguirà il piano industriale (ai primi del 2011) che «sarà lastricato di lacrime e sangue», come ha ricordato Tommaso Foti (Pdl) che ha aggiunto trattarsi di un passaggio obbligato. L'alternativa? «portare i libri in tribunale e dichiarare fallimento». Insomma, una svolta indispendabile. Anche perché l'azienda dei trasporti ha un altro problema: i bus. Possiede 195 mezzi, vita media di 11 anni, «bus vetusti che necessitano di una panchina lunga» perché soggetti a guastarsi. Conseguenza: più costi per officina, assicurazioni ecc. «scelta obbligata» - Duro l'intervento di Massimo Trespidi. La situazione di Tempi non è una novità. Già nel 2008 - ha ricordato - l'allora dirigente del settore finanziario Vittorio Boccaletti segnalava nelle relazioni che lo stato di Tempi doveva rappresentare un "campanello di allarme" per la Provincia. Ora siamo arrivati a una situazione di non ritorno. Per Trespidi la Provincia ha di fronte un'altra scelta politica dopo il cambio del cda: «Via anche i dirigenti». Come non è pensabile - ha detto il presidente riprendendo l'intervento di Tommaso Foti - «che anche con il bilancio di Tempi si faccia consenso elettorale ecco perché la gratuità del biglietto per gli over 65 è da cancellare». Ha rilanciato all'indirizzo del Comune di Piacenza. Obiettivo arrivare al pareggio del bilancio. L'azienda va ricapitalizzata L'assessore Paolo Passoni in apertura ha spiegato che l'adeguamento della quota richiesta da Tempi Spa (2milioni e 300 mila tra Comune e Provincia) riguarda i maggiori chilometri percorsi, le norme contrattuali e il prezzo del gasolio. L'assessore ha proposto, per il futuro, di far entrare nella partita anche i comuni. Riguardo alla cessione dello 0,50 per cento delle quote ad Atcm (il patrimonio dell'azienda è stimato in 2 milioni e 900mila euro) ha poi sottolineato: «Vediamo se dal fidanzamento si potrà arrivare a un matrimonio. E' questa la soluzione giusta? La prospettiva della fusione con l'azienda di Modena (il 49 per cento detenuto dalla holding Emilia Romagna mobilità partecipata a sua volta da Fer e da Rtp, colosso francese del settore) potrebbe portare alla creazione di un Polo emiliano dei trasporti». Quindi l'assessore ha rilanciato la proposta di una ricapitalizzazione di Tempi Spa. «Perché il patrimonio immobiliare deve essere gestito da Tempi Agenzia, società non di gestione, ma di programmazione? ». «E' bene parlare del futuro» Dall'opposizione un apprezzamento perché i toni utilizzati per discutere della questione Tempi hanno «dismesso quelli accesi dei mesi scorsi e ora le scelte dell'Amministrazione sono state inquadrate verso il tentativo di trovare una soluzione per il futuro». «Significa riconsiderare una politica dei trasporti ed è apprezzabile che ci si faccia carico di questo» secondo Giuseppe Brusamonti (Pd). Anche Marco Bergonzi (Pd) ha parlato di «Sterzata nell'atteggiamento del centrodestra che su Tempi ha abbandonato gli attacchi distruttivi del passato. Si consideri - ha sottolineato - che è l'azienda che costa meno al chilometro in regione». Giampaolo Speroni (Scelgo Boiardi) ha domandato quali potranno essere i benefici per gli utenti. Nel conteggio finale - ha detto - non è marginale valutare questo aspetto. Per Paolo Sckokai (Pd) «La cessione delle quote è un inizio importante, ma non ci si illuda che sia finita. Quella che si apre, però, è anche una sfida ambientale. Se improvvisamente sparissero i bus, pur stipati di passeggeri, e questi ultimi prendessero l'automobile come diventerebbero le nostre strade? Il trasporto pubblico è anche una scommessa ambientale». Gianluigi Boiardi (Per un nuovo Ulivo) ha messo in evidenza la difficoltà di far quadrare servizi, qualità e profitto. Un risultato positivo sarà - ha aggiunto - se riusciremo a garantire un servizio pubblico degno. «"Bruciati" 800mila euro» - Dai banchi di maggioranza non sono mancati affondi sulla gestione Tempi. Gianpaolo Fornasari (Pdl): «L'unico rammarico è di vedere bruciare 800mila euro per la mala gestione di Tempi che, invece, potrebbero essere impiegati dalla Provincia per tantissime iniziative». Critico anche sulla scelta della società di Modena «Il nostro baricentro è Milano» e un invito «Se non si cambiano le persone, non cambieranno le cose. Sarebbe utile - ha aggiunto - conoscere i compensi dei dirigenti che, ad esempio in Valtidone, non abbiamo mai avuto il piacere di vedere nonostante gli inviti». Quindi la provocazione finale: «Mi sembra la Sintra dei trasporti». D'accordo con i contenuti espressi da Fornasari Thomas Pagani (Lega Nord) e sull'operazione Atcm «Si lavora per il futuro». Tommaso Foti (Pdl) oltre alla critica al Comune di Piacenza ha invitato a un'operazione verità: «Attenzione, ci saranno altri 400mila euro da tirar fuori». Antonino Coppolino (Pdl), ha puntato il discorso sulle sinergie e sulla necessità di intervenire per l'ammodernamento del parco macchine di Tempi «Investimenti che non possono essere trascurati». Nel voto finale il sì dalla maggioranza e l'astensione dell'opposizione. Antonella Lenti LIBERTA' 30/11/2010
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pubblicazione: 30/11/2010
aggiornamento: 26/12/2010
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