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sabato
3
giugno
2023
San Carlo Lwanga e Compagni martiri
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Teleriscaldamento, non è tutto oro quel che luccica
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Mi inserisco nelle recentissima discussione tra i candidati a sindaco Reggi e Squeri in merito al teleriscaldamento.
L’idea di proporre ai piacentini il teleriscaldamento è certamente valida. Lo fanno già moltissime città, basti pensare alla metropoli New York per l’isola di Manhattan ed in Italia ad esempio alla vicina Brescia. Con il teleriscaldamento che, ricordiamolo, attraverso tubature nel sottosuolo porta calore nelle caldaie, non si brucia piu’ combustibile per il riscaldamento di abitazioni ed industrie. In questo modo si riduce l’inquinamento legato al gasolio. Tuttavia come dice il proverbio, “non è tutto oro quel che luccica”.
Nel caso specifico di Piacenza infatti vanno fatte almeno 3 considerazioni.
La prima è che il calore viene prodotto dalla centrale elettrica Edipower, ed è quindi chiaro che in questo modo la centrale (assai chiacchierata per il suo impatto ambientale) non potra mai piu’ essere delocalizzata e portata via da Piacenza.
La seconda considerazione riguarda il problema polveri sottili, le famigerate PM10. E’ pur vero che la riconversione della centrale (dall’alimentazione a gasolio a metano) ha abbattuto la produzione di questo pericolosissimo inquinante atmosferico, ma tuttavia l’attenzione va portata sulle particelle piu’ piccole (PM5 e PM2,5) prodotte in grandissima quantità dalle centrali elettriche a metano, tanto che molti studiosi europei hanno definito quest’ultime “tana delle polveri killer”.
Infine la terza considerazione. A quale soggetto i piacentini pagheranno la bolletta del teleriscaldamento ? Al Comunne di Piacenza? O al colosso milanese Edipower ? O alla multiutility Enìa a prevalenza reggiana ?
Filiberto Putzu, Consigliere Comunale del Comune di Piacenza
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pubblicazione: 16/05/2007
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