da Libertà del 19/10/2004
I piacentini teleriscaldati potranno essere ventimila, pagheranno meno “salata” la bolletta e la città vedrà ridotte le emissioni inquinanti.
E' il succo dell'accordo storico firmato ieri in Comune di fronte al sindaco Roberto Reggi, che ne è il tessitore, fra Giulio Del Ninno, amministratore delegato di Edipower, proprietaria della Centrale Levante e Guido Ramonda, presidente di Tesa spa.
«Un traguardo atteso da anni» ha commentato Reggi, ora più vicino grazie alla riconversione della centrale elettrica a ciclo combinato. La Levante verrà predisposta per erogare parte del calore prodotto alle tubazioni della nuova rete di teleriscaldamento realizzata appositamente da Tesa che investe 5milioni di euro nello stralcio iniziale dei lavori. Il primo quartiere da teleriscaldare (a partire dal settembre 2006) sarà quello nascente dell'ex Unicem, poi, via-via, toccherà alle aree di trasformazione come l'ex Acna, Montale, ma si farà anche una valutazione sulla possibilità di penetrazione del Centro Storico, almeno per quanto attiene ai grandi edifici pubblici alimentati oggi a caldaie centralizzate.
Il teleriscaldamento è basato sull'utilizzo del vapore per produrre acqua calda da immettere in circolo in una rete predisposta a servizio dei cittadini. Nelle case teleriscaldate sparisce la caldaia e arriva direttamente in circuito chiuso l'acqua che scalda i termosifoni e potrà essere utilizzata per bagni e docce. I benefici sono anche ambientali, con un sistema di riscaldamento “pulito”. Tanto che il Comune - spiega Reggi - ha deciso di inserire il teleriscaldamento nel bando di rinnovo per la gestione-calore di 18 impianti a servizio delle scuole (gli ultimi ancora a gasolio).
Il teleriscaldamento - osserva Giulio Del Ninno - verrà attuato con cessione di calore a costi convenienti. E proprio la disponibilità di Edipower ha permesso a Piacenza di percorrere questa strada, ha poi chiarito Guido Ramonda, ricordando come Enel (che acquistò il 49 per cento di Tesa a suo tempo attraverso Camuzzi) non fosse invece orientata in tal senso. Il termovalorizzatore di Tecnoborgo da solo non ce la fa a fornire abbastanza calore, occorreva una fonte più abbondante e continua nel tempo. E Tesa realizzerà in un'area di 1.410 metri quadrati attigua alla Levante la centrale di integrazione e pompaggio per far circolare nella rete del teleriscaldamento l'acqua calda in modo da raggiungere tutte le utenze, anche in occasione delle fermate della centrale. «Le tubazioni, diramandosi dalla centrale, passeranno sotto la ferrovia per arrivare sino all'area ex Unicem, la prima servita dal sistema» ha detto Ramonda, accennando anticipatamente a qualche disturbo che verrà arrecato nell'area della Farnesiana con i lavori per la posa di tubature. L'investimento iniziale di 5 milioni di euro andrà poi a regime una volta ampliato il sistema.
I costi sulla bolletta? «Dovranno essere almeno per una frazione di euro inferiori a quelli dell'attuale riscaldamento» promette Reggi. Patrizia Soffientini
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