L'accordo per il teleriscaldamento prende forma. Sotto il coordinamento del Comune, Tesa ed Edipower stanno mettendo a punto il piano di un intervento che porterà progressivamente aree della città a beneficiare di un sistema di riscaldamento più ecologico ed economico. Si sfrutterà l'acqua calda prodotta dalla centrale elettrica Levante di via Nino Bixio, di cui Edipower è proprietaria, immettendola in condotte che andranno a finire negli uffici, negli appartamenti e nei capannoni della città: Riscaldati, perciò, senza dover più ricorrere al ben più inquinante gasolio. Una nota del Comune ieri ha informato che «nei giorni scorsi sono state definite», grazie all'opera di coordinamento di palazzo Mercanti, «le linee generali del contratto che verrà stipulato» tra Edipower e Tesa spa, l'azienda multiutility di cui il Comune ha il 58%, «per lo sviluppo del teleriscaldamento a Piacenza». Una collaborazione, quella tra Tesa ed Edipower, si legge nel comunicato, che «permetterà alla nostra città di avviare una rete di recupero e utilizzo di parte del calore prodotto dalla centrale Levante per il riscaldamento di abitazioni e attività produttive, ottenendo considerevoli benefici dal punto di vista energetico e ambientale». Ecco quanto finora è stato messo nero su bianco: «Nell'ambito degli interventi di ristrutturazione della centrale Levante, Edipower metterà a disposizione di Tesa le fonti di spillamento del calore per le esigenze del teleriscaldamento. Una parte del vapore utilizzato dalla turbina verrà impiegato per produrre l'acqua calda da mettere in circolo nella rete a servizio degli utenti». Tesa, si informa nel comunicato, «costruirà il sistema di tubazioni che, dalla centrale Levante, trasferirà il calore agli edifici cittadini». L'azienda multiutility «realizzerà inoltre, in un'area di 1.410 metri quadrati attigua alla centrale Levante, una centrale di integrazione e pompaggio per far circolare nella rete di teleriscaldamento l'acqua calda in modo da raggiungere tutte le utenze e garantire la continuità del servizio anche in occasione delle fermate che la centrale effettuerà per le operazioni di manutenzione». Ma da quali parti della città si incomincerà ad avviare la sperimentazione? «Tenendo conto della realtà cittadina e dei vincoli che essa impone, la prima implementazione del teleriscaldamento potrà essere attuata nelle nuove aree di urbanizzazione e nelle aree dismesse da insediamenti industriali, quali ad esempio l'area ex Unicem», si legge nella nota di palazzo Mercanti che si conclude con la sottolineatura di come «l'imminente accordo tra Tesa ed Edipower ponga le basi per la realizzazione di un programma voluto dall'amministrazione comunale per la città di Piacenza, che coniuga sviluppo e tutela ambientale e interpreta gli indirizzi regionali e nazionali in materia di politica energetica». Di teleriscaldamento è da tempo che si parla. In altre città, Brescia ad esempio, è molto vasta la superficie urbana già servita. A Piacenza si è sempre rimasti al palo, nonostante la favorevole (per questa applicazione) presenza nella cerchia urbana di una centrale elettrica. Al suo insediamento l'attuale amministrazione aveva messo il teleriscaldamento tra gli obiettivi da raggiungere, un proposito rinnovatosi dopo l'ingresso in Tesa (con il 40%) di Agac Reggio, l'anno scorso.
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