Contrordine sulla direzione artistica del teatro.
Si va avanti con la Fondazione Toscanini, quei tre o quattro candidati a subentrare all'ente con sede a Parma che da sette anni gestisce le stagioni musicali (lirica, concertistica, balletto) del Municipale possono mettersi l'animo in pace: per il prossimo anno, e assai verosimilmente anche per quello successivo, gli assetti non cambieranno.
Questo risulta essere l'ultimo orientamento del Comune determinatosi per ragioni che, tanto per cambiare, hanno una stretta relazione con le questioni economiche.
Il contesto di vacche magre che regna di questi tempi sulle casse degli enti locali condiziona pesantemente anche il settore culturale.
A Palazzo Mercanti si contava, in ogni caso, di avere per la fine di ottobre un quadro più preciso delle specifiche risorse in arrivo in ambito nazional-regionale, invece la partita economica che si gioca in questa materia ha visto quest'anno slittare la scadenza al 31 gennaio.
Ragion per cui un po' tutti gli enti lirici emiliano-romagnoli stanno per il momento a guardare, pensando più a consolidare l'esistente che a immaginare nuove avventure.
E' l'atteggiamento che pure all'ombra del Gotico hanno pensato bene di tenere estendendolo alla Fondazione Teatri, l'organismo che sovrintende alla gestione del Municipale e degli altri teatri piacentini, Filodrammatici e Teatini, e dove siedono Comune, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Camera di Commercio, Confindustria, Iren.
Di qui l'accantonamento dei propositi di rinnovamento della direzione artistica che avevano portato a contattare nei mesi scorsi tre o quattro candidati alla sostituzione della Toscanini, come aveva rivelato l'assessore alla cultura Paolo Dosi all'indomani del dibattito sulla Fondazione Teatri in consiglio comunale dove per un buon tratto aveva tenuto banco proprio il profilo del nuovo direttore artistico.
Nonostante sia alle prese con il rinnovo del vertice (le indiscrezioni danno in uscita il presidente Maurizio Roi), la Toscanini in questa fase così incerta e scivolosa sotto il profilo finanziario viene ritenuta un ancoraggio più solido di altri, non foss'altro che per i contributi pubblici che riesce a intercettare grazie alla prestigiosa orchestra che le fa capo.
Meglio rinviare ad altre stagioni i cambi di rotta, devono, dunque, avere ragionato a Palazzo Mercanti orientandosi per allungare il rapporto con la Toscanini.
Che significa vedere firmate dall'ente di Parma le stagioni musicali 2011-2012; ma, poiché viene difficile pensare che l'amministrazione si imbarchi nel volta-pagina al teatro alla vigilia delle elezioni comunali in programma a metà 2012, è molto probabile che anche dei cartelloni dell'anno successivo (2012-2013) si dovrà occupare sempre la Toscanini.
Gustavo Roccella Libertà del 04/11/2010
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