Base d'asta di 2,4 milioni di euro per gestire tre anni il Municipale
È pronto il bando europeo per l'affidamento delle stagioni musicali (lirica, concerti, balletto) del teatro Municipale. A giugno scade l'appalto della Fondazione Toscanini e l'amministrazione comunale ha predisposto il rinnovo tramite gara con base d'asta di 2,4 milioni di euro per un servizio che ha durata triennale. Ai fini dell'aggiudicazione l'offerta economica più vantaggiosa conterà solo per il 20% del punteggio, mentre il peso maggiore (80%) lo avrà il progetto tecnico-artistico-culturale. In questi giorni Angela Longieri, dirigente con competenza sull'attività teatrale, ha licenziato l'apposito provvedimento preliminare e oggi probabilmente il bando sarà pubblicato. Tre anni fa, quando la gestione del Municipale fu esternalizzata, la Toscanini venne scelta tramite un negoziato diretto con il Comune che portò alla stipula di una convenzione. Ora invece, anche alla luce dell'evoluzione normativa, si è optato per un bando europeo. L'opposizione, in recenti dibattiti sul punto, aveva chiesto che si andasse a un rinnovo della gestione del Municipale che non legasse le mani alla futura amministrazione che subentrerà all'attuale a metà del 2007. Si poteva ipotizzare la proroga di un anno alla Toscanini o la temporanea riassunzione della gestione da parte dell'ente locale. A Palazzo Mercanti hanno però dato seguito all'orientamento già espresso dall'assessore al teatro, Giovanna Calciati, di procedere con una gara di congrua durata. Nella convenzione con la Toscanini siglata nel 2003 il Comune aveva pattuito un esborso di 1,4 milioni di euro all'anno, quanto cioè aveva stanziato l'anno precedente per la gestione "in economia" delle stagioni musicali. Importo comprensivo tuttavia degli incassi dai biglietti e di sovvenzioni esterne, pari a 840mila euro, dunque l'uscita diretta che l'ente aveva messo in conto era di 612mila euro, da aggiornare di anno in anno in rapporto all'indice Istat di aumento dei prezzi. Aggiornamenti che, guardando l'attuale bando, hanno portato la base d'asta a 665mila euro all'anno, che con l'Iva diventano 798mila, fermo restando che gli incassi dei biglietti andranno sempre al gestore così come le sovvenzioni ministeriali e regionali di cui il Municipale beneficia in quanto "Teatro di tradizione". A carico dell'aggiudicatario sono invece «tutte le spese inerenti la gestione», il servizio di biglietteria (salvo che non intervengano convenzioni con attori esterni), nonché campagne pubblicitarie che, si legge nelle carte, siano tali da «garantire la conoscenza e la visibilità dell'attività teatrale anche fuori dalla provincia» e da dare «adeguato risalto al ruolo dell'amministrazione comunale». Palazzo Mercanti mette naturalmente a disposizione il Municipale, ma anche «spazi idonei» qualora lo richiedano «particolari esigenze sceno-tecniche» o di fruibilità del pubblico, nonché «idonea sede» per l'aggiudicatario. Quanto all'attività teatrale, ogni anno le recite di lirica e balletto non dovranno scendere sotto le 25 (almeno 5 di lirica), mentre i concerti dai 14 in su. Si ipotizza un utilizzo medio del Municipale di 185 giornate comprensive delle serate di rappresentazione, lasciando perciò adeguato spazio ai soggetti che coabitano in teatro: il Comune per le attività istituzionali, l'orchestra giovanile Cherubini, il gestore della prosa (Teatro Gioco Vita). L'organizzazione della programmazione l'aggiudicatario si impegna a concordarla con il dirigente comunale competente cui spetta l'ultima parola in caso di divergenze. Per il confezionamento dei tre cartelloni c'è una novità rispetto al passato: tocca sempre al gestore che però dovrà designare un consulente artistico «di gradimento del dirigente comunale competente». Si diceva dell'offerta distinta in due parti: il massimo ribasso sulla parte economica garantirà fino a un massimo di 20 punti sui 100 totali, per gli altri 80 conterà il progetto tecnico-artistico-culturale, ad esempio «la valorizzazione delle istituzioni, associazioni e risorse culturali/musicali presenti sul territorio». Gustavo Roccella
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