Ricerca Isfel-Cisl sui dati 2004 di Ici, addizionale Irpef, tariffe di acqua, rifiuti, gas e asili.
«Se considerassero le tariffe di acqua, luce e gas e tasse locali (Ici, addizionale Irpef comunale e regionale) le famiglie emiliano-romagnole dovrebbero scegliere di vivere a Piacenza e evitare Bologna. Nel capoluogo regionale infatti si paga il massimo (2.136 euro all'anno) mentre a Piacenza il minino (1.791).
Se però in famiglia c'è anche un bambino che va all'asilo nido, a pagare di più allora sono le famiglie di Ravenna (5.542 euro), meno quelle Ferrara (3.837)».
Così un'agenzia Ansa di ieri nel riportare il succo di una ricerca Isfel-Cisl, che ha considerato tasse e tariffe pagate nel 2004 da una famiglia di 2-3 persone, con reddito di circa 44mila euro (Isee a 19.900 euro), residente in una casa di 90 metri quadri, il cui ipotetico figlio va all'asilo 10 mesi l'anno.
Ma il quadro non è così netto come potrebbe apparire ad un primo sguardo. Il gas meno caro infatti è quello di Parma (1.205), il più caro è a Piacenza (1.349).
L'acqua potabile più economica è a Piacenza (82 euro all'anno per un consumo di 140 metri cubi), la più cara a Forlì (189), che ha anche la raccolta dei rifiuti meno costosa (112), mentre a Ferrara due persone che abitano in 90 mq pagano 244 euro.
E se Ferrara ha gli asili più economici (il tempo pieno costa alla famiglia esempio 173 euro), è anche quella che ha il maggior numero di posti pubblici in rapporto ai bimbi potenziali utenti (31 ogni 100) mentre il minimo è a Rimini (11).
Sul fronte tasse, solo Rimini e Piacenza nel 2004 non hanno introdotto una addizionale Irpef comunale, mentre la Regione Emilia-Romagna non ha mai incrementato l'addizionale regionale prevista dalla legislazione nazionale.
Per l'Ici, Cisl stima che la città meno cara sia Piacenza (182 euro) la più cara Bologna (351); ma, hanno spiegato i ricercatori, è una stima fatta sull'entrata media per abitante, e non sulle rendite catastali.
Il costo dell'acqua è cresciuto di più a Reggio Emilia (+8,7%) ed è sceso a Ravenna (-2,8%).
La tasse dei rifiuti è crescita di più a Ravenna (+8,7%), ed è rimasta invariata a Piacenza e Forlì.
Crescono tasse e tariffe, anche perchè calano i trasferimenti statali agli enti locali. Dal 2003 ad oggi tutti i capoluoghi hanno ricevuto meno euro: Rimini -39,9 per abitante; Reggio Emilia -39,5; Ferrara -36,2; Ravenna -20; Bologna -19; Parma -18,3; Forlì -17,8; Piacenza -16,7 euro per abitante; Modena -3,3.
Ma da quest'anno molte novità in arrivo In aumento la bolletta idrica, cala la pressione sulla casa.
Tasse locali ai livelli minimi in Regione. Così stabilisce la ricerca Isfel-Cisl che dà a Piacenza la palma della mano più leggera nel 2004. Ma il quadro è destinato a cambiare nel 2005, visto che andrà tenuto conto di una serie di novità: dall'introduzione dell'addizionale Irpef (aliquota dello 0,1%) alla riduzione dell'Ici sulla prima casa (aliquota dal 4,96 al 4,8 per mille), dall'aumento della tariffa idrica (+25%) alla riorganizzazione di quella sui rifiuti (il cui gettito complessivo resterà comunque fermo). Variazioni al rialzo e al ribasso, che non è detto debbano scalzare Piacenza dal primo gradino della graduatoria. Sulla politica fiscale e tariffaria si è ciclicamente arroventata la polemica tra i partiti. Manovre solo in aumento, ha sempre lamentato l'opposizione di centrodestra contestando i rincari dell'Ici applicati dal centrosinistra nel 2002 dopo il suo insediamento a palazzo Mercanti. Una misura necessaria per non pregiudicare l'erogazione dei servizi sociali, è stata la linea difensiva della maggioranza che ha contrattaccato puntando il dito contro i progressivi tagli ai trasferimenti decisi dal governo e sottolineando come, in ogni caso, la pressione fiscale sia rimasta la più bassa della Regione.
|