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Targhe alterne-bis, lo smog non cala

«Edipower e Cementirossi devono ridurre le emissioni»

Partenza blanda per il primo venerdì a targhe alterne.
Complici l'assemblea sindacale dei dipendenti comunali ieri mattina e la manica larga consueta per tutte le “prime” dei provvedimenti restrittivi del traffico, sul libro dei cattivi sono finiti 14 automobilisti piacentini a fronte di un numero di contravventori con tutta probabilità più alto.
Almeno visto il numero di auto in giro ieri mattina e la sorpresa di molti per il provvedimento deciso all'ultimo momento.
In assenza della rilevazione dei flussi di traffico (ieri pomeriggio gli uffici comunali erano chiusi ed il dato sarà disponibile solo oggi) rimangono solo le proteste, lo smog ancora alto e le decine di telefonate di cittadini (almeno 600) giunte al centralino della polizia municipale.

Con solo otto pattuglie impiegate contro le 13 di giovedì sono state controllati 69 veicoli: 14 al mattino e 51 al pomeriggio. Delle quattordici contravvenzioni effettuate solo una è stata fatta al mattino mentre 13 sono arrivate nella fascia pomeridiana che il venerdì termina alle 17 e 30.
Dal comando della polizia municipale viene fatto rilevare come numerose proteste siano arrivate in ordine al viale Dante “bifronte”: aperto al traffico senza limitazioni il giovedì, soggetto all'ordinanza delle targhe alterne il venerdì.

Ieri intanto, in seguito alla comunicazione di Arpa relativa alla situazione dell'aria, sono state informate le società di Cementirossi ed Edipower che nella giornata di giovedì si è registrato per il quinto giorno consecutivo il superamento del livello di 50 microgrammi al metro cubo per il parametro delle polveri fini.
Pertanto, con riferimento ai protocolli d'intesa siglati dal Comune di Piacenza appunto con Edipower e Cementirossi, sono state invitate le due società ad attuare le misure di contenimento dei carichi emissivi di polveri previste dai protocolli.
Non appena il livello di polveri fini (pm10) scenderà al di sotto dei 50 microgrammi al metro cubo ed in presenza di condizioni meteorologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti, il Comune di Piacenza comunicherà alle società la cessazione delle misure di contenimento.
Le previsioni meteo, in realtà, non promettono nulla di buono.
Nella giornata di giovedì, in presenza delle targhe alterne (ma non delle misure di contenimento di Cementirossi ed Edipower) è stato superato per la settima volta dall'inizio dell'anno il valore limite di 24 ore per la protezione della salute umana, pari a 50 migrogrammi di polveri fini al metro cubo.
In particolare, la centralina sul Pubblico Passeggio ha fatto registrare 57 microgrammi mentre quella di via Ceno ha toccato i 62.
Il livello di allarme è stato superato in tutti i comuni capoluogo dell'Emilia Romagna tranne la città di Ravenna.
Secondo l'Arpa le condizioni meteorologiche di ieri dovrebbero aver mantenuto stazionarie le concentrazioni dell'inquinante (i dati vengono elaborati il giorno successivo).
Non solo. Persistendo il bel tempo l'Arpa prevede un accumulo delle concentrazioni nella giornata di oggi ed in quella di domani.
Federico Frighi



I commercianti: scelta calata dall'alto

«E' un atto di arroganza calato dall'alto, senza alcune parere condiviso da parte delle associazioni».
E' questo il giudizio dell'Unione Commercianti sul «raddoppio dello strumento delle targhe alterne nel centro storico».
La critica si appunta sul «modus operandi» applicato dall'Amministrazione comunale e per l'effettivo risultato in termini di impatto ambientale.
Tanto che nei prossimi giorni, verrà consegnata a tutti i commercianti del centro storico una lettera da inviare al sindaco nei prossimi giorni per protestare sulle scelte compiute e sui metodi adottati.
«Le nostre posizioni sulle targhe alterne, sono state e rimangono tuttora molto critiche - interviene il direttore dell'Unione, Giovanni Struzzola -, per Piacenza le cause del PM 10 nell'aria sono da ricercarsi soprattutto nelle emissioni prodotte dalla Centrale Levante».
«Tutti i cittadini - continua Struzzola - devono sapere che anche e in special modo i commercianti sono attenti e sensibili all'aria che respiriamo a Piacenza in quanto trascorrono molte ore della giornata proprio in centro storico.
Però non sono le targhe alterne la panacea del problema, ci sono altri interventi da effettuare e, fra questi, quello banale del lavaggio delle strade che ove è stato applicato sistematicamente ha dato risultati migliori del fermo automobili alternato».
Tornando alla questione targhe alterne estese al venerdì - sostiene Struzzola - ed entrando nel merito della questione, si ritiene non condivisibile e non giustificabile un atto che, comunque, non trova spiegazioni neppure dal punto di vista dei valori ambientali».
E si fa notare come, consultando il sito www.liberiamolaria.it che la Regione Emilia Romagna ha messo a disposizione dei cittadini per verificare lo stato del pm10 sui territori provinciali, Piacenza risulti essere una delle città con la minore percentuale di polveri fini e quindi «la provincia con meno necessità di introdurre nuove limitazioni al traffico».
«A questo proposito - continua Struzzola - realtà a noi vicine come Parma non hanno adottato alcun provvedimento di targhe alterne, dimostrando che questa soluzione, oltre a non essere efficace, crea terrorismo psicologico nei confronti di un consumatore già restio ad affrontare i disagi del centro storico di Piacenza».
Inoltre la chiusura del tratto iniziale di Corso Vittorio Emanuele rischia di veicolare maggiore traffico su tutto lo Stradone Farnese, aumentando le polveri fini.
«Da anni si parla di realizzare un silos in via IV Novembre, di utilizzare il contenitore di piazza Cittadella, di raddoppiare i posti auto alla Cavallerizza.
A che punto sono? - chiede Struzzola - Il buon senso impone che ad ogni provvedimento restrittivo si preveda di accompagnarne uno a favore dei soggetti penalizzati».




pubblicazione: 15/01/2005
aggiornamento: 17/01/2005

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