Fino al 15 aprile.
«Il provvedimento di proroga alle targhe alterne fino al 15 aprile è stato stabilito valutando la situazione sotto il profilo sanitario: per salvaguardare la salute dei cittadini occorre agire con tempestività, non c'è il tempo materiale per intavolare un negoziato con le categorie economiche». L'assessore all'Ambiente Pierangelo Carbone risponde alle critiche espresse dai rappresentanti dei commercianti, evidenziando il carattere di emergenza della scelta di prolungare di due settimane, oltre il termine fissato al 31 marzo, le restrizioni alla circolazione del giovedì e venerdì.
Ieri invece penultimo sabato di chiusura pomeridiana del primo tratto del Corso Vittorio Emanuele: tutto finito il 2 aprile.
La misura della proroga della circolazione a targhe alterne, per il momento, è presa in solitudine da Piacenza rispetto al resto della regione Emilia Romagna, ma «frutto di una concertazione - assicura Carbone - con i comuni di Reggio Emilia, Modena e Bologna, che entro pochi giorni si adegueranno».
Intanto l'assedio delle polveri sottili non dà tregua alla città: ieri si è verificato il quinto superamento consecutivo della soglia dei 50 microgrammi al metro cubo, che ha comportato l'entrata in vigore automatica della riduzione delle emissioni per l'industria Cementirossi e la centrale elettrica Levante.
«Abbiamo deciso di agire - spiega l'assessore - perché il quadro dell'inquinamento era in peggioramento e nelle prossime due settimane le previsioni non lasciano intendere che ci sarà una significativa inversione di tendenza. Ecco perché la scelta è arrivata senza preavviso: non si può trattare sulla protezione della salute dei cittadini.
Nei giorni passati ci siamo consultati - aggiunge Carbone - con i comuni di Reggio, Modena e Bologna, che insieme a noi nel contesto regionale sono un po' i capifila nell'azione contrasto dell'emergenza ambientale: l'incontro programmato dall'Anci (Associazione nazionale comuni d'Italia) a Bologna il 30 marzo prossimo è stato voluto per discutere di ulteriori interventi per l'autunno».
Ma quali sono le nuove azioni che si possono intraprendere per fronteggiare la cappa di smog? «Stiamo ragionando sull'adozione su larga scala - risponde l'assessore - di speciali filtri antiparticolato, da installare sulle auto “euro 2” ed “euro 3”, che possono viaggiare anche in regime di targhe alterne: si tenta di incidere non solo bloccando i veicoli in garage, dunque, ma anche riducendo l'impatto nocivo di quelli in circolazione. Il comune di Ferrara e l'Arpa di Ferrara hanno messo a punto un dispositivo efficace, in grado di limitare il potenziale inquinante soprattutto degli scarichi dei motori diesel.
Altra proposta che verrà esaminata - fa notare - è l'invito delle prefetture a tutti i tavoli di preparazione delle ordinanze di limitazione del traffico: il loro coinvolgimento a partire da ottobre è essenziale per l'eventuale introduzione di restrizioni anche su arterie viarie extraurbane, che si trovano sul territorio di più comuni. Purtroppo i sindaci sono stati lasciati soli dal governo e devono farsi direttamente promotori di iniziative in grado di influire realmente».
IL PARERE DEI COMMERCIANTI DEL CENTRO. «Ma il vero problema sono autostrade e traffico pesante».
Ieri la censura al provvedimento di proroga delle targhe alterne era venuta dai rappresentanti delle categorie dei negozianti, l'Unione Commercianti e la Confesercenti: oggi a manifestare il dissenso è Bartolomeo Picca Tammi, nominato da poco alla presidenza del coordinamento unico degli operatori commerciali del centro storico, “Piacenza al centro” (che assomma otto comitati dislocati in altrettante zone cittadine). «Siamo dispiaciuti della scelta operata dall'amministrazione comunale - afferma - perché non ci dà una mano nella ripresa della nostra attività di vendita. Anche se non contestiamo l'obiettivo di tutelare la salute dei cittadini, non si comprende come mai la nostra sia l'unica città emiliana ad aver scelto di allungare il divieto. Limitare gli spostamenti dei cittadini con un provvedimento ancora una volta improvvisato non ci pare di alcuna utilità. Tanto più che - aggiunge - la conformazione della nostra città è tale che a 500 metri da piazza Cavalli transita l'autostrada, il raccordo tra la direttrice che conduce a Cremona e quella diretta a Torino. Il passaggio continuo di traffico pesante lungo quel tratto autostradale è una fonte sicura di inquinamento, così come lo sono le industrie e la centrale elettrica: dubito che la responsabilità dei livelli di polveri fini sia da addossare alla circolazione veicolare urbana. C'è disappunto nella mia categoria - fa rilevare - anche perché ci aspettavamo la fine della targhe alterne: è comprovato che ogni giornata di limitazioni per noi commercianti si registra un calo degli incassi». (da Libertà del 27/3/2005)
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