«Quel blitz è stato un imbroglio». Reggi: «Era urgente votare l'atto»
La polemica sui conti di bilancio? No, meglio sulle targhe alterne. A togliere la ribalta a quello che fino all'altro giorno era l'argomento forte dello scontro tra maggioranza e opposizione ci ha pensato, nell'ultima seduta di Consiglio comunale, l'altro ieri, il provvedimento sulle targhe alterne siglato di recente a Bologna dal sindaco Roberto Reggi. Non tanto per il contenuto in sé, quanto per il metodo con cui l'atto è approdato in aula. Stiamo parlando dell'Accordo di programma sulla qualità dell'aria (da tutelare rispetto alle polveri leggere) siglato lunedì 15 luglio in Regione Emilia-Romagna dalle Province, dai Comuni capoluogo e da quelli con più di 50mila abitanti. La principale novità è il ricorso alle targhe alterne tutti i giovedì e le domeniche da ottobre a marzo (tranne dicembre). L'accordo andava discusso e approvato in Consiglio comunale: prima della firma, secondo l'opposizione, farlo a posteriori ha avuto il sapore di un'affrettata ratifica. Anche dopo, invece, secondo Reggi, visto che non c'era il pericolo di vanificare nulla: solo che «la sospensione dei lavori del consiliari fino al 20 settembre ha reso urgente la presentazione del documento per poter avviare sin d'ora le necessarie iniziative e le richieste di co-finanziamenti regionali e statali per gli interventi infrastrutturali» con cui si vuole accompagnare il varo delle targhe alterne. Ecco perché, ha spiegato il sindaco, l'altro ieri il provvedimento delle targhe alterne è stato inserito in extremis nell'ordine del giorno della seduta, all'interno del punto sulla prevista variante di bilancio. La cosa è stata bollata come un blitz dall'opposizione che, dopo aver cercato, senza successo, di ottenere uno stralcio del tema in questione, ha abbandonato l'aula lasciandolo votare dalla maggioranza (si veda Libertà di ieri). Filiberto Putzu ed Emilio Gorgni (Piacenza Nostra) hanno espresso «sconcerto e biasimo per il comportamento tenuto dalla giunta Reggi che ha per l'ennesima volta attentato alle prerogative del Consiglio. Presentare il provvedimento sulle targhe alterne come un emendamento alla variazioni di bilancio in discussione è stato un atto arbitrario, con il precipuo scopo di evitare un pubblico dibattito sull'effettiva utilità del provvedimento». Piacenza Nostra lo giudica un episodio (il secondo, dopo il dibattito negato sul caso Ramonda) che contraddice la logica del «metodo partecipativo sbandierata da Reggi in campagna elettorale». Un punto, quest'ultimo, sottolineato anche da Andrea Paparo (An), che definisce inoltre «un imbroglio» l'aver inserito il tema «all'improvviso» nell'ordine del giorno. Secondo Massimo Trespidi (Fi), «un argomento delicato come quello andava affrontato in modo sereno, Reggi doveva informarci che era in discussione, tanto più che un'ora prima del Consiglio c'è stata la Conferenza dei capigruppo a cui lui ha partecipato». Marco Tassi (An), invece, critica nel merito il provvedimento: «Targhe alterne solo nei momenti di reale necessità e non in modo prestabilito».
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