Si inizia il 21 ottobre.
Partenza soft fino a dicembre, poi da gennaio mano più pesante. Prende forma l'accordo regionale sulla qualità dell'aria. È alla sua terza edizione dopo le prime dei due inverni scorsi. Coinvolge Province e Comuni capoluogo (ma non solo) e ha per obiettivo la lotta all'inquinamento prevedendo giornate programmate di circolazione a targhe alterne. Quest'anno stessa impostazione del precedente: traffico a “pari e dispari” tutti i giovedì a partire dal 21 ottobre, ma estensione anche al venerdì nel 2005, e precisamente dal 7 gennaio fino al termine del periodo tradizionalmente considerato e cioè il 31 marzo.
È ancora una proposta, messa a punto al vertice di ieri a Bologna tra gli enti locali della regione. Va approfondita, e non è escluso che prima della versione definitiva dell'accordo, fissata per il 27 settembre, qualcosa possa cambiare. Il quadro è fluido in particolare sulle misure da adottare dal 2005 quando la guardia sull'inquinamento, e soprattutto quello da polveri sottili (pm10) di cui gli scarichi degli automezzi sono i principali responsabili, andrà alzata alla luce dei limiti di tolleranza più severi previsti dalla normativa europea. Se infatti sin qui la soglia di polveri ammessa era di 55 microgrammi (mg) per metro cubo d'aria, nel 2005 scenderà a 50 mg. Non solo: per la prima volta l'Unione europea (Ue) colpirà con sanzioni economiche quei territori che supereranno ripetutamente i livelli. Scatteranno dopo 35 sforamenti e, considerato il combinato dell'abbassamento delle soglie vietate con la difficoltà di ricambio d'aria in pianura padana d'inverno, è facile immaginare che Piacenza e gli altri Comuni emiliani debbano mettere in conto misure più rigide per evitare le multe Ue già magari da febbraio-marzo. Ecco perché si parla di stabilire fin d'ora il venerdì di targhe alterne da gennaio in aggiunta al giovedì. Ma non è l'unica ipotesi sul tavolo, un'alternativa potrebbe essere il divieto totale di circolazione per tutti i veicoli non catalici.
Nei prossimi incontri si tireranno le fila delle varie proposte, ha spiegato l'assessore provinciale all'ambiente, Gianluigi Ziliani, che ieri ha partecipato al vertice in Regione. A via Garibaldi, come alle altre Province, toccherà con il 2005 un compito più incisivo in tema di inquinamento atmosferico: dovrà redigere dei “piani di tutela e risanamento dell'aria” con indicate le azioni per combattere le polveri sottili. La cabina di regìa da regionale diventa così provinciale tanto che di accordi “bolognesi” come quelli predisposti in questi tre anni non ci sarà più bisogno. Tra i compiti della Provincia, a partire da questa stagione, quello di cercare di far aderire al piano di interventi sulla mobilità urbana il maggior numero di Comuni della fascia a rischio, ossia pianura e prima collina. In passato gli sforzi in tal senso non hanno avuto gran successo: oltre a Piacenza è stato solo Gossolengo a dire sì. Mentre ora Ziliani dice di porsi l'obiettivo minimo di convincere una decina di Comuni; anche se, è consapevole, «provvedimenti come le targhe alterne toccano la vita delle persone e vanno calibrati in modo molto attento».
Riguardo alle misure più rigide da adottare da gennaio, secondo l'assessore regionale all'ambiente Guido Tampieri non basta ridurre il numero delle auto in circolazione, occorre limitare in particolare il numero dei veicoli più inquinanti, a partire dai non catalitici. Per questo «l'Emilia-Romagna sta chiedendo un piano di intervento nazionale che preveda incentivi a favore delle famiglie meno abbienti per promuovere il rinnovo del parco auto italiano che è il più arretrato d'Europa». D'altra parte, ha aggiunto, «è evidente a tutti che accanto a misure congiunturali come queste occorre affiancare interventi strutturali capaci di colmare il gap del Paese in questo campo. È un problema di ingenti risorse, ma al momento a livello nazionale, con l'attuale stato della finanza pubblica, non ci sono».
|