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Tasse, trovata l'intesa.
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La Cdl ha trovato una intesa sui tagli alle tasse.
I tagli ammonteranno, a regime, a 6 miliardi di euro su base annua e riguarderanno, principalmente, l'Irpef ma anche l'Irap.
L'accordo ha confermato le tre aliquote al 23%, 33% e 39% a cui si aggiunge per il 2005 un contributo di solidarietà del 4% per i redditi sopra i 100.000 Euro.
Si tratta in sostanza di una quarta aliquota al 43%.
I tagli alle tasse verranno introdotti con un maxiemendamento alla finanziaria che sarà approvato domani in sede di consiglio dei ministri.
La no tax area per l'Irpef potrebbe raddoppiare e arrivare da 7.500 a 14-15.000 euro.
Quanto invece agli scaglioni di reddito per le tre aliquote si starebbero ancora mettendo a punto le cifre definitive.
"Sono soddisfatto dell'accordo - commenta Gianfranco Fini - Era doveroso ridurre le tasse ed era altrettanto necessario farlo senza determinare conseguenze sociali negative".
Ma la Lega non esulta e annuncia la volontà di portare una nuova proposta sull'Irap al consiglio dei ministri: "Sull'Irap conto di incrementare il taglio senza dover ricorrere ad ulteriori necessità di coperture, semplicemente usando le cose meglio".
Roma, 25 novembre 2004
E' un Berlusconi «soddisfatto e sereno», come lui stesso si è definito, quello che si presenta di fronte ai giornalisti nella conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il suo governo - dice - effettuarà l'annunciata riduzione fiscale: «E' una svolta storica in Italia da decenni a questa parte».
Affiancato dal ministro Siniscalco il presidente del Consiglio ha detto che ci «ci sono 6,5 miliardi per il taglio delle tasse». Il premier ha poi ha annunciato: «venerdì il Consiglio dei ministri approverà all'unanimità il taglio delle tasse».
CONFERMATE TRE ALIQUOTE PER L'IRPEF - Silvio Berlusconi ha confermato che la riforma fiscale ricomprenderà tre aliquote, per quanto riguarda l'Irpef, al 23, 33 e 39 per cento, con un'aggiunta di un 4% per i redditi sopra i 100 mila euro come contributo di solidarietà.
RIDUZIONE DEGLI STATALI: 75MILA IN MENO ENTRO IL 2006 - Berlusconi ha poi fatto riferimento al taglio sulla spesa pubblica e sugli sprechi, che consente l'attuazione del piano di riduzione fiscale. Particolare attenzione al pubblico impiego dove, «entro il 2006, ci saranno 75mila statali in meno. Entreà in vigore il turnover: ogni cinque persone che lasceranno il posto di lavoro ne entrerà una sola. Il tutto, salvo eccezioni di buon senso - ha precisato il premier - come sicurezza e scuola ma in generale ci sarà una riduzione di personale pubblico che pensiamo possa essere di un certo livello».
SINISCALCO: «NON ESCLUDO QUALCHE UNA TANTUM» - Dopo Berlusconi è stata la volta del ministro dell'Economia Domenico Siniscalco illustrare la manovra di riduzione fiscale.
«Sulle coperture ha spiegato il ministro - abbiamo discusso moltissimo. Ci siamo occupati di quelle che fossero strutturali da quando, nel 2006, la riforma entrerà a regime. Non posso escludere - ha aggiunto - che nel 2005 ci sia una coda di qualche vecchia misura una tantum».
«SEI MILIARDI DI SGRAVI PER LE FAMIGLIE» - Siniscalco ha poi detto che nel 2005 la manovra fiscale del governo prevede una riduzione di sei miliardi per i redditi delle famiglie e 500 milioni per le imprese.
dal Corriere della Sera del 26 novembre 2004
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pubblicazione: 26/11/2004
aggiornamento: 11/01/2005
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