LIBERTA' del 09/02/2003 : L'idea è nata anche da un'esigenza pratica (verrà estesa ad altre case?) di fornire risposte a diverse fasce di inquilini. Andiamo con ordine. Il Politecnico, alloggiato nell'antica Caserma della Neve di via Scalabrini restaurata a dovere, ha però un gran bisogno di alloggi per gli studenti, e quelli realizzati nel complesso sono ideali per sanare (in piccola parte) un'esigenza che fa facendosi pressante. Ma questi alloggi, costruiti con fondi regionali Erp, sembrava fossero vincolati esclusivamente ad anziani e disabili (ed infatti gli appartamenti sono privi di barriere), rientravano - come ricorderà chi ha buona memoria -negli stanziamenti per la riqualificazione di un'intera area urbana con il progetto “Piacenza per Piacenza”. Già l'amministrazione Guidotti aveva istituito bandi speciali per queste due categorie, in gioco c'era l'assegnazione di una ventina di case per anziani e di altre quattordici per disabili, ricorda l'assessore Mazzoli. Di recente però, ad assegnazione ancora non effettuata, il Politecnico ha chiesto ufficialmente alla Regione se queste case siano riservate e da Bologna, a quanto risulta, è arrivata la risposta che tra le finalità degli alloggi c'è anche quella dell'assegnazione a categorie di studenti. Il Comune sta attendendo, a sua volta, copia della lettera. Intanto, spiega Mazzoli, le assegnazioni dei bandi speciali - che a suo tempo alimentarono polemiche per i ritardi - sono state evase quasi tutte, e presto lo saranno in modo completo in varie case resesi disponibili. Ora i riflettori si accendono su queste nuove, bellissime casette, disposte lungo via Neve e su via Confalonieri. E qui rientra in gioco il Comune, che pensa agli studenti, ma pensa anche a soddisfare le attesi di disabili ed anziani. «Così si è scelto di dare una quota di case agli uni e una quota agli altri, in cambio gli studenti daranno una mano agli anziani, in questo insediamento dovrà esserci una attenzione reciproca». A quanto pare, c'è già l'accordo con l'Università. «Si tratta di dare anche un segno nell'area, creando una varietà di presenze, una componente mista». Peraltro la zona di via Roma e via Scalabrini è già contrassegnata dal forte radicamento di stranieri inurbati. Anche una coop di gestione Mentre il progetto di vicinato solidale sta per essere meglio definito, nero su bianco, l'impegno dell'amministrazione per recuperare residenzialità destinata agli studenti dei poli universitari si esplica su più fronti, perché crescendo le Facoltà e i corsi è sempre più forte il bisogno di dar un tetto ai tanti giovani che arrivano da fuori e che spesso trovano alloggio sul mercato privato ma a prezzi spesso non “d'accoglienza”. Da qui l'idea di censire gli alloggi disponibili (ne riferiamo a lato) e di affidare possibilmente la gestione (dalle pulizie al rifacimento dei letti) a società o cooperative di giovani. Al progetto stanno lavorando l'assessora Emanuela Bruschini (Politiche Giovanili) e l'assessore Marco Elefanti (che tiene i rapporti con le Università). Entrambi citano anche i sostegni previsti (in termini di tassi agevolati) da parte del partner finanziario: Banca di Piacenza. Patrizia Soffientini patrizia.soffientini@liberta.it Che bella idea: legare in un patto di buon vicinato giovani e anziani, studenti del Politecnico e disabili. Si abita porta a porta, ci si dà una mano invece di ignorarsi o peggio, di litigare, come succede a molti vicini. Si trasferiscono emozioni e solidarietà. Proviamo ad immaginare: ecco lo studente che prima di andarsene a lezione suona il campanello del vicino dai capelli bianchi, con il sacchetto della spesa in mano, ecco il “nonno” che racconta le esperienze accumulate o il portatore di handicap che trova un amico di cortile. Fuori dal sogno e fuori dai ghetti, tutto ciò fa parte di un disegno che sta lievitando per le casette di via Neve e via Confalonieri, realizzate da tempo con fondi per alloggi di edilizia residenziale pubblica, ma ancora da assegnare. Il Comune, ci spiega l'assessore Leonardo Mazzoli (Abitazioni) vuole dar vita a questo esperimento di “vicinato solidale”.
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