Mentre si allarga dai sindaci emiliani a quelli romagnoli coinvolgendo anche i livelli di governo immediatamente superiori ossia quelli provinciali, il fronte della protesta contro i disagi sulla viabilità ordinaria dovuti alla congestione nelle autostrade ottiene i primi risultati.
C'è «disponibilità» da parte dei diretti interlocutori, i concessionari delle tratte autostradali, a prendere in considerazione le richieste che salgono dal territorio e che parlano di misure per la mitigazione di un impatto che è viabilistico, ma anche ambientale (inquinamento atmosferico e acustico).
A riferirlo è l'assessore ai trasporti della Regione Emilia-Romagna, Alfredo Peri, che ieri è stato ricevuto a Roma dai massimi vertici della società Autostrade per l'Italia guidati dal presidente Vito Gamberale e dall'ad Giovanni Castellucci. Un incontro promosso da Bologna la scorsa settimana, proprio quando stava prendendo forma la protesta dei quattro sindaci emiliani - Giorgio Pighi (Modena), Graziano Delrio (Reggio), Elvio Ubaldi (Parma), Roberto Reggi (Piacenza) - contro i frequenti travasi di traffico dalle autostrade alle reti urbane nei casi di blocco delle prime per incidente.
Nel mirino in particolare l'A1, che attraversa i 4 territori citati, ma lo sguardo si può comodamente alzare a tutte le tratte autostradali della regione. Tanto che ieri a Roma sul tavolo c'è finita anche l'A14, l'autostrada adriatica che da Bologna attraversa la Romagna fino al mare.
Fronte di protesta che dall'Emilia occidentale arriva quindi ora ad abbracciare anche il resto della regione compresa Bologna, ha specificato Peri annunciando il principale risultato del faccia a faccia con Autostrade, cioè un incontro che si terrà nel capoluogo emiliano nel giro di dieci giorni con tutti i soggetti coinvolti convocati.
«La società è pronta a discutere insieme partendo dalla consapevolezza che è necessaria una regia nazionale», spiega l'assessore. Al vertice si cercherà di «definire i dettagli di un possibile accordo», fermo restando che «su alcuni punti c'è già una disponibilità», come la stesura di «un protocollo condiviso per la gestione delle emergenze e cioè le aperture/chiusure dei caselli, il coinvolgimento delle forze di polizia, l'accesso e il deflusso dei mezzi pesanti in caso di incidentalità». Ma la mano è tesa pure per altri interventi: «C'è disponibilità ad accelerare anche per la messa in opera di asfalto drenante su tutta l'A1 da Piacenza a Bologna entro primavera 2006, e poi per l'apertura di un nuovo casello tra Parma e Reggio».
Restano altre questioni su cui «cercheremo di entrare nel dettaglio», annota Peri: barriere, investimenti per ridurre il rumore, aumentare la sicurezza e l'informazione di chi viaggia. L'assessore non dimentica le esigenze degli autotrasportatori preoccupati da divieti sulla viabilità ordinaria per i camion in caso di blocchi autostradali: «L'incontro servirà anche a mettere insieme tutte le voci per trovare un punto di equilibrio complessivo».
E dopo i sindaci, si diceva, anche gli assessori provinciali alla mobilità di Reggio Emilia, Piacenza, Parma e Modena, si fanno sentire. Ieri hanno firmato un documento congiunto con cui denunciano la situazione e propongono alcuni interventi concreti e l'istituzione di un Tavolo con Regione e Comuni. Poiché i «gravi disagi» non riguardano solo i Comuni capoluogo - hanno spiegato gli assessori provinciali di Reggio Emilia, Luciano Gobbi e di Piacenza Patrizia Calza - ma «si riflettono su tutta la viabilità ordinaria comprese le strade di competenza provinciale», è «fondamentale il ruolo di coordinamento delle Province, che possono dare un contributo determinante alla riduzione dei disagi alla cittadinanza». «Tutte le istituzioni coinvolte - prosegue il documento - devono chiedere la realizzazione in tempi ragionevoli della via Emilia Bis, quale infrastruttura prioritaria e indispensabile per canalizzare il flusso del traffico autostradale, nei momenti di chiusura della A1».
|