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SILVIO BERLUSCONI NUOVAMENTE A PIACENZA

Bagno di folla per il premier di Forza Italia

Berlusconi, "vasca" tra la gente
A passeggio con Squeri sul Corso e in via XX Settembre

Più che un leader politico l'ex-presidente del Consiglio, sembra - per la verve e l'accoglienza - una star televisiva o del cinema.
E' un "ciclone" di battute e strette di mano, autografi, baci e foto ricordo
Silvio Berlusconi, durante la passeggiata elettorale - che segue l'itinerario della tradizione "vasca" dei piacentini in centro storico - a braccetto con il candidato a sindaco del centrodestra Dario Squeri.

E così - mentre attacca Prodi e invoca il ritorno alle urne - non esita a rispolverare le sue doti di crooner quando una giovane fans, Valentina, gli chiede l'autografo.
«C'è una bellissima canzone di Frank Sinatra che porta il tuo nome - le rivela il leader della Cdl - te la faccio sentire».
Dopo di che attacca con voce bassa e intonata "My funny Valentine".


Arriva con mezzora di ritardo sul programma - alle 11.30 - e nel momento in cui l'auto blu (proveniente dal vicino campo di via Morigi, dove è atterrato l'elicottero) si ferma sotto la statua di Sant'Antonino, a Barriera Genova, la pioggia "prodigiosamente" cessa.
Saluta Squeri, risponde ai giornalisti e inizia la "camminata" lungo corso Vittorio Emanuele, protetto dai suoi arcigni body-guard e dalle forze di polizia, che si aprono ogni volta che deve salutare una persona, carezzare un bambino o baciare una signora.
Sono soprattutto le donne che presidiano le finestre ai due lati della strada (forse perché i mariti sono al lavoro) e che si avvicinano al "cavaliere".
Lui ha un complimento e una parola per tutte.

Dal Milan al governo Prodi, da Visco al ballottaggio di domenica prossima.

E' una "fucina" di lapidarie e divertenti battute, incassa cori da stadio, applausi e doni (tantissimi i fiori e persino un quadro: "Sole sardo", consegnato direttamente dall'autore Miro Persojia di fronte alla chiesa di San Francesco).

La tabella di marcia va a farsi benedire.
Con tante scuse degli organizzatori locali ai cittadini del Peep e della Besurica.

A metà del Corso il "cavaliere" si slaccia due bottoni della camicia, rigorosamente azzurra, e spesso - di soppiatto - si asciuga il sudore con un fazzoletto di lino bianco tenuto nel taschino.

All'incrocio con via Nova il "suo" corteo passa di fronte al Reggi Corner dove sono schierati alcuni candidati (tra cui il capolista dell'Ulivo con Reggi Francesco Cacciatore) e attivisti impegnati a gonfiare palloncini arancioni da distribuire a tutti, compresi i bambini di un'ignara scolaresca.
E' un passaggio del tutto tranquillo, anche se dal gruppo dei "seguaci" di Berlusconi parte un coro che invita il sindaco Reggi ad «andare a casa».

Il corteo prosegue, lentissimo, verso largo Battisti.
Dario Squeri resta "incollato" al suo illustre sponsor ed ogni tanto alza al cielo due dita nel segno della vittoria.

Arrivano cinque signore tutte in un colpo a reclamare l'attenzione e gli autografi del "cavaliere".
«Ma bene, quante belle donne a Piacenza - sbotta lui - cominciamo bene».

Un ragazzo dalle retrovie dribbla la scorta e si avvicina con la maglia del Milan, lui si ferma immediatamente è gliela firma.
«Bravo - gli dice - la maglia di Pippo te la firmo, ma mi raccomando, chiama le tue ex-ragazze e di loro di votare Squeri».

All'altezza del cinema Corso gli si para davanti Clara, una bambina piacentina incoraggiata dal padre che gli allunga una penna e un foglio reclamando la dedica.
«Quanti anni hai?» le chiede Berlusconi.
«Sette» risponde Clara.
«Pensa, io alla tua età avevo già dieci anni» scherza.

Un'arzilla ottuagenaria lo chiama e rivela:
«Recito un rosario tutti i giorni perché ci salvi dai comunisti».
«Anche la mia mamma che ha 93 anni - le fa eco Berlusconi - recita quattro rosari al giorno per me».

Sugli scalini del cinema Iris sosta un nutrito gruppo di ragazzi e ragazze. Il Cavaliere, gran comunicatore, blocca tutto.
Si ferma, cambia «linguaggio» e intrattiene i ragazzi con gli zaini per cinque minuti sotto gli occhi attoniti degli stessi.
«Voi non dovete credere alle demagogia della sinistra, vi vuole tenere al buio - chiosa il "cavaliere" - il futuro è vostro e passa da Internet: quando tornerò premier farò una legge che permetterà a voi giovani di navigare sul web ovunque e gratuitamente».

Poi prende sottobraccio un giovane appuntato dei carabinieri:
«Tu quanto prendi di stipendio?» gli chiede.
«Poco più di mille al mese» risponde. «E' poco, troppo poco» lo rincuora.

In Largo Battisti visita un gazebo di Squeri per poi essere accolto da applausi scroscianti provenienti dai portici di palazzo Mercanti.
Alle finestre una quindicina di dipendenti comunali che Squeri gli segnala.
Lui prontamente le saluta e grida scherzosamente «tenete duro ancora per un po'».

«Cavaliere sono laureato alla Cattolica e sono disoccupato - gli spiega un ragazzo con la camicia bianca in piazza Cavalli - ho mandato curriculum dappertutto, anche a Mediaset per fare il giornalista, ma mi hanno risposto che dovevo conoscere qualcuno».
«Non ti preoccupare - gli risponde mettendogli una mano sulla spalla - tu oggi hai conosciuto me. Lascia il curriculum ai miei collaboratori».

Un contestatore - l'unico incontrato nella "passeggiata" - all'imbocco di via XX Settembre gli urla «fatti processare» e poi, a squarcia gola, «Berlusconi santo subito».

Si accelera il passo tra bandiere di Forza Italia ai balconi e saluti, e dopo qualche bacio ad alcune commesse («con questi occhi azzurri chissà quanti ragazzi hai fatto innamorare» dice prendendo a braccetto la biondissima Monica).
Entra a salutare i dipendenti della boutique Benetton.

Poi una sortita al Bar Repetti e all'uscita, sull'altro lato della strada, nota la vetrina di una panetteria tutta dedicata a Pippo Inzaghi.
«San Nicolò due, Liverpool zero» gli dice Andreina, una delle titolari.
«Lo so bene che Pippo è di San Nicolò, lo ricorda sempre» e firma un autografo dedicato a lei e a Inzaghi.

Poi visita in Duomo con un lievissimo malessere, che suggerisce di accorciare il programma.

Una volta uscito una macchina lo attende in via Legnano per portarlo a pranzo all'Albergo Roma.
Lo attendono i sindaci piacentini di Forza Italia, i vertici locali del partito guidati dal senatore Antonio Agogliati - anche lui "angelo custode" di Berlusconi per tutta la visita - e un pranzo rigorosamente a base di cibi e vini nostrani preparato dallo staff del Piccolo Roma.
Berlusconi gradisce talmente tanto, che si tratterrà per alcune ore, nel pomeriggio,
tra canzoni e sfide a colpi di barzellette con Sandro Ballerini.
Tutto nel suo stile da politico-istrione e da leader-comunicatore.

Quando se ne va promette di tornare, ça va sans dir, «per festeggiare Squeri sindaco».




Voglio Dario come Pippo Inzaghi»
Il "cavaliere" a ruota libera anche su Visco, Bush e "Ballarò"

Dario Squeri come Pippo Inzaghi.
E' l'auspicio di Silvio Berlusconi: «Piacenza si è segnalata non soltanto per le sue eccellenze, ma anche perché attraverso un suo straordinario cittadino, Pippo Inzaghi, ha fatto vincere al Milan la Champions League, poi ha bissato facendo vincere la Nazionale azzurra.
Ora può continuare ad avere un ruolo di protagonista segnalandosi con Dario Squeri per sconfiggere la sinistra e dare il via alla nuova amministrazione e al nuovo corso della nostra politica».
E' soltanto una delle tante battute dispensate dal cavaliere a margine del "bagno di folla" di ieri.
A proposito del "gap" di voti che il candidato del centrodestra deve recuperare sul sindaco in carica rispetto al primo turno, Berlusconi si è detto ottimista. «Possiamo farcela - ha detto - credo che in questi ultimi giorni molti cittadini che magari non sono andati a votare o che hanno disperso il loro voto sulle liste minori o che hanno dato poco convinti un voto alla sinistra abbiano capito che quello di Reggi non è il centrosinistra socialdemocratico europeo, ma una coalizione "ostaggio" della sinistra estrema».
Con i giornalisti Berlusconi ha parlato di temi nazionali ed internazionali.
«Se la visita di Bush fosse accorciata per motivi di ordine pubblico - ha detto - faremmo una figura drammatica: ne va di mezzo la nostra credibilità internazionale».
Il leader della Cdl ha anche commentato l'appello di Blair agli Stati Uniti di fare di più per l'ambiente.
«Per l'ambiente - sono state le parole di Berlusconi - si fa sempre troppo poco, non solo in Italia, ma dovunque».
«La via maestra per uscire da questa situazione sono le elezioni: bisogna tornare dalla gente e chiedere da chi vogliono essere governati - ha detto l'ex-presidente del Consiglio a proposito della delicata situazione politica nazionale - noi nelle passate elezioni amministrative, quando eravamo al governo, abbiamo avuto dei risultati negativi, ma non il crollo come quello che hanno avuto loro, anche nell'opinione pubblica. Noi allora avevamo una larga maggioranza, eravamo un governo coeso, applicavamo il programma presentato agli elettori.
Loro invece - ha aggiunto Berlusconi - continuano a dividersi, sono dominati dalla sinistra estrema e hanno una maggioranza in Senato solo con il voto dei senatori a vita: il programma l'hanno messo nel cestino e hanno trovato nuovi punti che poco hanno a che fare col vecchio programma».

Berlusconi ha poi detto che la grande accoglienza che riceve quando va in giro per l'Italia («ma anche quando vado in un negozio mi fermano centinaia di persone«) è «una testimonianza del calo della popolarità della sinistra nell' opinione pubblica».
(da Libertà del 7 giugno 2007)



CURIOSITA'.

In cattedrale un lieve malessere
«Sinceramente non credevo che Piacenza celasse una cattedrale gotica, tra le più belle che io abbia avuto la fortuna di vedere».
Sono bastati 15 minuti a Silvio Berlusconi per innamorarsi del Duomo di Piacenza.
A far scattare la "scintilla" ci hanno pensato soprattuto il presidente dell'associazione Domus Justinae Tiziano Fermi, che ieri con grande precisione ha raccontato al Cavaliere la storia e le bellezze della cattedrale piacentina insieme a Dario Squeri e al parroco del Duomo don Paolo Galvani. Tra gli affreschi del Guercino e la grande Pala lignea dietro l'abside centrale (particolari apprezzati più degli altri) Silvio Berlusconi ha accusato un lievissimo malessere.
«Presidente per oggi ha camminato abbastanza, è meglio se si ferma qui» gli ha consigliato il suo medico personale sempre al seguito.
E infatti la tappa successiva non è stata il Peep o la Besurica, ma l'albergo Roma.
In cattedrale, comunque, Berlusconi si è soffermato a lungo sui Paratici di alcune colonne che riportano gli stemmi delle varie corporazioni che hanno reso possibile la costruzione della chiesa. Per ognuno di essi il Cavaliere ha voluto sapere la storia e la fine.


My funny Valentine
Durante l'incontro con i suoi sostenitori, l'ex premier ha trovato anche il tempo di ritirare fuori le sue doti di cantante melodico, quando una giovane supporter, Valentina, gli ha chiesto l'autografo intonando "My funny Valentine", un classico interpretato anche da Frank Sinatra.


«Dove c'è l'Arma c'è democrazia»
Davanti all'Albergo Roma, il leader della Cdl si è abbandonato alle foto di rito, chiamando anche accanto a sè i carabinieri che stavano svolgendo il servizio di sicurezza.
«Dove c'è l'Arma dei carabinieri c'è la democrazia» ha detto Berlusconi mentre si faceva fotografare in mezzo ad una decina di militari. Anche con loro non è però riuscito a trattenere la battuta:
«Se mandano via anche il vostro comandante come facciamo?» si è rivolto a un giovane militare dell'Arma, con chiaro riferimento alla vicenda Visco-Guardia di Finanza.
In precedenza il "cavaliere" aveva chiesto ad un altro giovane carabiniere quanto guadagnasse e alla risposta «poco più di mille euro» gli aveva detto «è poco, troppo poco».


pubblicazione: 07/06/2007
aggiornamento: 30/06/2007

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