All'esame l'ipotesi di rivedere le tariffe dei Centri

Non c'è ancora nessun nero su bianco, nessuna decisione è stata presa, nessun dado "è tratto". Ma la proposta circola da diversi giorni nei corridoi di palazzo Mercanti, dove l'amministrazione è impegnata nel complicato e laborioso compito di "chiudere" il bilancio e ha sottoposto alla sua maggioranza una articolata bozza di ipotesi.

Una delle (tante) proposte per far quadrare i conti risulta quella di metter mano alle tariffe dei centri diurni e residenziali per disabili.
Una macchina organizzativa di servizi imponente (anche sotto il profilo dei costi) per oliare la quale il Comune potrebbe decidere di chiedere agli utenti e alle famiglie un contributo.

Secondo le intenzioni attualmente all'esame tale contributo verrebbe "estrapolato" dall'indennità di accompagnamento dei singoli utenti.
Tale contributo, che in molte città dell'Emilia Romagna è già applicato, e che Palazzo Mercanti potrebbe decidere di chiedere, equivale all'indennità di accompagnamento per gli utenti dei centri residenziali e al 50 per cento dell'indennità per gli utenti dei centri diurni. Dall'operazione, se dovesse andare in porto, deriverebbero circa 170mila euro.

«E' solo una proposta - ci tiene a precisare l'assessore al Welfare Stefano Cugini - che stiamo valutando, ed è l'unico intervento sul sociale. Considereremo naturalmente la possibilità di inserire la progressività di tale tariffa, sulla base dell'Isee. Ma anche se dovessimo decidere in tal senso, non metteremo le mani nelle tasche delle famiglie: le indennità sono risorse che arrivano dall'Inps di Roma. Il servizio attualmente è quasi a zero costi per gli utenti, la percentuale di contribuzione per i disabili finora è stato fissato tra il 3 e il 5 per cento».

Simona Segalini
LIBERTA' 01/03/2015