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SAVI : I QUATTRO MILIONI DI MOROSITA' NON INCIDONO SUL BILANCIO ACER
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«I 4 milioni di morosità non incidono sul bilancio di Acer»
«Da alcuni da mesi in molti parlano del bilancio di Acer con questi termini: dissesto economico, buco, conti in rosso. Non sono riuscito a essere chiaro: non definirei mai un bilancio in rosso quello di una società che ha un utile di esercizio in costante crescita. La morosità degli inquilini non incide nei bilanci di Acer». Così si è espresso Massimo Savi, presidente di Acer, in audizione in commissione, parlando dei conti della società che si occupa dell’edilizia popolare pubblica. Società nel mirino dell’opposizione, che nelle ultime settimane ha criticato l’alto indice di morosità nel capoluogo Piacenza degli inquilini che usufruiscono degli alloggi popolari.
«Nel 2009 – ha detto Savi nella sua relazione ai consiglieri comunali – Acer aveva un utile di 19mila euro, nel 2014 ha avuto quasi 300mila euro, nel 2015 275mila euro. C’è stata una flessione dell’utile rispetto al 2014 ma data da motivazioni tecniche. C’è una società di revisione dei conti esterna a noi che controlla i numeri. C’è troppa confusione e fraintendimento su “morosità” e bilancio. La morosità complessiva è preoccupante, ragguardevole, ma è una realtà che non riguarda Acer. Riguarda gli inquilini che abitano il patrimonio immobiliare dei comuni della provincia di Piacenza. Acer raccoglie e incassa gli affitti per conto del Comune di Piacenza: da questi toglie i compensi per la gestione propria – 52 euro ad alloggio al mese -, poi toglie una quota per la manutenzione ordinaria delle strutture, e ciò che rimane diventa un serbatoio di denaro per la manutenzione straordinaria. Più aumenta la morosità e meno si può attingere per sistemare in modo straordinario gli appartamenti. La morosità perciò non influisce sui bilanci di Acer».
Dal 2009 a oggi la morosità è salita costantemente. «Da un milione e 700 mila euro è arrivata ai 3 milioni e 900mila euro di oggi per tutta la provincia piacentina. Piacenza presenta invece 2 milioni e 900mila euro di morosità. C’è stato un aumento anno per anno: nel 2015 è aumentata del 7,48%. Non riusciamo a porre un freno alla morosità: ma non è un nostro compito, non fa parte della “mission” della nostra società. Mediamente la morosità è del 14% sul totale: non è una consolazione, ma è un dato allineato delle altre Acer emiliano-romagnole. Parma ha il 10%, per fare un esempio: siamo di fronte a un fenomeno presente in tutta la regione e penso su tutto il territorio nazionale».
«Immaginiamo – ha proseguito nella relazione il presidente di Acer - la fatica degli inquilini, che appartengono a una fascia debole della popolazione, nel rispondere in modo puntuale e corretto alla richiesta di pagamento dell’affitto. Pur comprendendo queste motivazioni nei confronti della morosità incolpevole, Acer segue la questione. Il 50% degli inquilini debitori verso il Comune se ne sono già andati dalle case popolari in questione. I morosi residenti devono al Comune 360mila euro, quelli che non risiedono già più devono restituire 437mila euro». Un alloggio nel Piacentino ha un canone medio di 103 euro, in regione è intorno ai 130 euro.
«L’inquilino – ha detto ancora Savi - una volta sfrattato, viene comunque seguito da parte di Acer. Non siamo come quei padroni di casa che si accontentano di aver liberato l’appartamento da un inquilino moroso e non gli chiedono più i soldi indietro. Ogni anno recuperiamo il 20% della morosità pregressa (non di quell’anno). Per esempio la quasi totalità del 2009 e 2010 è stata recuperata. Acer sta svolgendo un compito sul tema che va al di là di ciò che la legge regionale ci dice. Noi saremmo impegnati nel recupero e nello sfratto: grazie a un protocollo firmato con i comuni piacentini seguiamo anche le pratiche giudiziarie, stendiamo dei piani di rientro per i morosi».
ESTRATTO DA WWW.ILPIACENZA.IT
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pubblicazione: 25/10/2016
aggiornamento: 26/10/2016
MASSIMO SAVI, PRESIDENTE ACER PIACENZA
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