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Sanità piacentina nell'area vasta ?

L'intervento in aula del Consigliere Filiberto Putzu (Consiglio Comunale del 19/01/2015)

CONSIGLIERE PUTZU (FORZA ITALIA)
Ringrazio per la presenza , il Presidente dell’Ordine dei Medici Dr. Pagani, il Dr. Pedrazzini dell’USL e anche gli altri gentili ospiti.
Molto rapidamente, volevo sottoporre alla vostra attenzione qualche riflessione.

Area Vasta....? Così come siamo ci mangiano, perché quando io sento parlare della valorizzazione delle nostre già attuali capacità, mi domando: “Ma arriveranno i pazienti da Parma e da Reggio con l’Area Vasta?”.
Penso purtroppo che sarà esattamente il contrario.
Attenzione, perché se l’Area Vasta determinasse un accentramento dei servizi, come è già, su realtà sanitarie che ci battono, che ci bagnano il naso (storicamente Parma, e anche Reggio Emilia che ha un ospedale che è di primissimo livello...), attenzione perché la fuga dei pazienti verso la vicina Lombardia sarà ancora maggiore.  

Viceversa temo che la situazione attuale di Piacenza, che si difende e che ha gestito le risorse in maniera oculata e che non si è mai fatta rimproverare da Bologna, temo che questa situazione, questa "debolezza" sanitaria sia anche un po’voluta dalla Regione Emilia Romagna, che l’ha sempre considerata alla periferia dell’impero.
Viceversa Piacenza dovrebbe essere valorizzata grazie alla sua posizione geografica, un polo sanitario che potrebbe essere attrattivo, un polo sanitario logistico attrattivo, molto attrattivo, perché ricordiamo che se funziona la logistica delle merci funziona anche la logistica della sanità, ...ma io non ho mai visto l’idea proposta di un Reparto di Neurochirurgia o di un’implementazione della Traumatologia, oppure di una Cardiologia che faccia ancora meglio di quanto stia facendo, perché questo non è nelle corde della regione Emilia Romagna.
Sta bene alla Regione Emilia Romagna che noi siamo così e temo che la riorganizzazione sarà sostanzialmente una riorganizzazione solamente economica, per risparmiare.
 
Ora giova ricordare che la sanità è gestita in solido, economicamente, dalla Regione che nomina i direttori sanitari delle varie aziende sanitarie.
La Conferenza Socio-Sanitaria, è appannaggio della Provincia che, caro Presidente Rolleri, ormai è agonizzante come struttura, non solamente la nostra Provincia, tutte..., la Conferenza Socio-Sanitaria era l’organismo a cui il Direttore Generale dell'USL doveva periodicamente presentarsi, presentando il piano delle opere e quant’altro e là riceveva l’assenso o meno a quello che era il suo operato.
Mai è successo a Piacenza, - ma d’altra parte il piacentino è iper-prudente , non abbiamo mai neanche rincorso l'arbitro che ci ha fatto perdere la partita scorrettamente in serie A! - Mai la Conferenza Socio-Sanitaria si è azzardata a mettere un po’ in croce il Direttore generale quando (non in tempi recenti, ma parlo di tempi lontani) le scelte non erano proprio le migliori.
Quindi, temo che scomparendo le Province, scomparendo la Conferenza Sociosanitaria, non ci sarà più sostanzialmente nessun reale controllo della politica, che - non dimentichiamolo - la politica così bistrattata non è altro che espressione della volontà popolare, cioè la gente ha eletto i Consiglieri Comunali, ha eletto i Sindaci, ha eletto i suoi rappresentanti, quindi è giusto e legittimo che la politica, espressione della volontà popolare, sindachi anche su quello che è un argomento così importante per quanto riguarda la sanità.
 
Passo ora al discorso dei tagli, con qualche consiglio: verificare la compartecipazione ai ticket, Direttore, perché tra esenti, autocertificati al minimo reddito possibile, disoccupati, stranieri che accedono al Pronto Soccorso pagando zero lire, questo è un campo in cui è necessario andare giù pesante, verificare se la compartecipazione al ticket è corretta ed eliminare alcuni tipi di esenzioni che sostanzialmente pesano poi sul bilancio generale di tutti.
Molti anni addietro ho lavorato in Casa di Cura e ricordo che addirittura d’estate si parcheggiavano gli anziani; non era giusto, ma comunque stavano dentro parecchio tempo.... Il fatto che adesso i pazienti vengono dimessi dopo sette giorni, può essere un pregio dal punto di vista aziendale e dell’efficienza ufficiale, però bisogna vedere anche come sono dimessi, perché se vengono dimessi coi problemi che li hanno portati al Pronto Soccorso, dopo pochi giorni rientrano in ospedale.
Quindi, anche sulla durata delle degenze con relative dimissioni, penso che si debba ragionare in maniera differente.
Liste d’attesa. E’ il nostro tallone di Achille, ma d’altra parte è un argomento assolutamente complesso. E’ forse importante anche cercare di limitare coloro che determinano anche falsi bisogni; penso a molti specialisti ospedalieri che mentre sono in ospedale chiedono la radiografia del femore e quando invece sono in libera professione chiedono la risonanza magnetica del rachide in toto. Il fatto che il problema delle liste d’attesa per la risonanza magnetica nucleare e per le visite sia così ancora insoluto, deve essere valutato anche per quanto riguarda la capacità di rispondere alla domanda, ma anche nel gestire correttamente quelle che sono le proposte.
 
Infine, lo snellimento che viene ipotizzato a svantaggio della guardia medica (si parla sostanzialmente di un taglio territoriale del 35% sulla Provincia) inciderà fortissimamente su un’azione che, pur oscura, pur bistrattata, è pur sempre importante.
Avere un medico sul territorio durante la notte, durante i festivi e prefestivi, é fondamentale.
A Piacenza città , dal 1° marzo (Piacenza fa centomila abitanti, il territorio duecentoventimila), risulta che anziché tre medici, i medici saranno due....
Non credo che il risparmio ottenuto con il togliere lavoro ai poveri giovani colleghi di guardia medica possa risollevare le sorti economiche della nostra azienda sanitaria.
Viceversa chiedo e domando: per quanto riguarda il comparto amministrativo (basta andare in piazzale Milano e salire al 1° e 2° piano, c’è pieno di uffici con le porte che sono quasi sempre chiuse....) è previsto una sorta di prepensionamento, una sorta di progetto per ridurre il costo che la parte amministrativa determina sulla gestione complessiva della sanità a Piacenza?
Grazie.
omissis


pubblicazione: 23/01/2015

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