Smog - Gli ambientalisti: misure più drastiche anti-inquinamento.
Piacenza - L'aria è letale, Piacenza e la Pianura Padana sono tra le aree più inquinate al mondo, ma siamo destinati a veder peggiorare le cose e, dunque, per contro, a rilanciare iniziative più forti a sostegno dei nostri polmoni, come la petizione che verrà presentata a breve dal Forum dell'Urbanistica partecipata (composto da architetti e tecnici) per raccogliere le cinquecento firme necessarie a portare in consiglio comunale la richiesta di un piano strategico del verde e di un parco produttivo agricolo. Vere e proprie “cinture” di ossigeno per la città.
Del resto, suscita apprensione l'evidenza dello smog fotografato dal satellite che staziona sulle nostre teste, ma come conciliare targhe alterne e misure anti-traffico quando è previsto un incremento ai confini di Piacenza di 2.500 autotreni al giorno, una volta a regime il polo logistico di Le Mose? La questione emerse con forza nel corso della conferenza pubblica del gennaio scorso sul polo logistico, quando gli studi d'impatto effettuati dai privati interessati all'insediamento dissero chiaro che si prevedeva l'aumento di un terzo delle polveri fini. Non consola il fatto che verrà posta una centralina in loco a monitorare gli inquinanti, alimentati anche della vicina autostrada, che praticamente ormai “viaggia” in città. «Siamo sorpresi, ma non più di tanto -interviene Stefano Forlini, portavoce della Federazione dei Verdi - di essere capitale europea dello smog, resta il fatto che il problema va affrontato con molta serietà, le targhe alterne il giovedì pomeriggio sono una soluzione irrisoria, tra l'altro non è neppure passata in Regione Emilia Romagna l'ipotesi di aggiungere il venerdì». Forlini invoca soluzioni ben più «drastiche» e a dimensione regionale. «Ben venga il federalismo se riuscissimo a trasferire i trasporti da gomma a rotaia in Emilia Romagna. C'è in gioco la salute nostra e dei nostri figli». Forlini vedrebbe bene anche un pubblico referendum sulla questione dell'inquinamento a Piacenza.
Il polo logistico? E' sicuramente un punto dolente visto in prospettiva. Anche perché pare che il nuovo gigantesco capannone Ikea (200mila metri quadrati) con un fronte lungo un chilometro, incrementerà solo 74 nuovi posti di lavoro. Numero deludente. «Questa è la riprova che ci serve una logistica integrata, intelligente, altrimenti le possibilità occupazionali sono quello che sono» commenta amaro Gianni Copelli, segretario provinciale della Ggil, da noi sollecitato su questo punto. E comunque «non si baratta la salute con l'occupazione» dice chiaro Copelli. E poi non c'è solo lo “spettro” dei 2.500 camion della logistica, già preventivati sulla carta, l'emergenza è più vasta se riferita ai prossimi anni.
«C'è l'ex Acna dove verrebbe collocato un parcheggi entro Mura, con un forte incremento di traffico veicolare, parcheggio che però non figura nel Piano urbano del traffico e neppure nel percorso di Agenda 21» elenca Marco Natali (Legambiente) al quale abbiamo chiesto un'opinione sulla gravità dell'inquinamento veicolare. E ancora: tra non molto sorgerà l'ipermercato di Montale, si costruirà il nuovo quartiere residenziale all'ex Unicem. Un insieme di aree di trasformazione dentro e intorno alla città - grazie alla realizzazione del piano regolatore - saranno molto più gravate dallo smog. La ricetta di Legambiente, se si vuole chiamarla così, è in una nuova cultura condivisa della mobilità urbana che ruoti intorno all'incentivazione dei mezzi pubblici, alla promozione di quelli elettrici, all'attivazione di parcheggi scambiatori. Se no? Se no si rischia di dover accettare passivamente i costi sociali di un “progresso” messo davanti a tutto. Patrizia Soffientini patrizia.soffientini@liberta.it
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