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Salmonella, sono trenta i bambini contagiati
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Il sindaco: controlli immediati, ma si è trattato di un evento ordinario
Un vertice a Palazzo Mercanti con Comune e Ausl per «spiegare» e soprattutto «per rassicurare le famiglie».
Il contagio di salmonella c'è stato, il fornitore del salame dop "incriminato" ha già fatto sapere al Comune di essere a disposizione per rifondere i danni (dopo aver ritirato le forniture in tutta Europa), i casi finora accertati sono 30 (in capo a più scuole della città, almeno cinque), e il sindaco Roberto Reggi ci ha tenuto ieri soprattutto a rimarcare quanto il sistema di autocontrollo del servizio che il Comune ha affidato in gestione ad un'Ati abbia prontamente reagito all'anomalia (batterio di salmonella su salame il 16 febbraio) e come la situazione sia definitivamente «sotto controllo».
All'incontro di ieri in Comune con Reggi e l'assessore Giovanni Castagnetti erano presenti il direttore generale dell'Ausl Andrea Bianchi e la dottoressa Anita Capra (Malattie infettive, Dipartimento Sanità pubblica).
Il ritrovamento del batterio della salmonella sul salame delle mense era avvenuto il 16 febbraio.
«Il sistema di autocontrollo ha funzionato in maniera positiva - ha detto fra l'altro Reggi - e ha consentito di tenere monitorato il quadro. Ciò che è accaduto è un fatto assolutamente ordinario, perchè non sono infrequenti i casi di salmonella in comunità così numerose. L'effetto della contaminazione non è ritenuto eccessivamente dannoso per la salute».
Subito dopo la scoperta del batterio (che qualche giorno dopo avrebbe costretto alcuni bimbi a ricorrere alle cure ospedaliere) «è scattato il meccanismo di controllo delle cucine, dei locali mensa, dei macchinari per osservare se la contaminazione fosse presente ma il risultato è stato negativo: non era avvenuta alcuna contaminazione».
In parallelo il sistema sanitario aveva riscontrato alcuni casi di salmonella in bambini, e di qui è scattata l'operazione di comparazione (i dati ufficiali non sono ancora stati comunicati ma a questo punto è scontato ipotizzare che i due Dna del batterio, sul salame e nei bimbi, siano identici).
Ancora il sindaco (che domani siederà egli stesso in una delle mense scolastiche): «Vogliamo tranquillizzare le famiglie: nessun bambino è a rischio contaminazione nel frequentare le mense, e pertanto non c'è motivo per far astenere i bambini dalle mense scolastiche. I bimbi che hanno avuto il problema stanno bene. La salmonella non porta ad una criticità permanente».
Il batterio incriminato aveva contaminato, è stato detto, una partita di salami, «individuati e ritirati dal mercato europeo - ha detto Reggi -. Il produttore si è detto disponibile per rifondere il danno involontariamente provocato. A questo punto un'azione legale non sarà più da parte nostra necessaria». Simona Segalini LIBERTA' del 18/03/2010
«Salume Dop di un'azienda piacentina» Global Chef e Cir, gestori di parte del servizio mense: presi da operatori certificati .
Un appalto da circa 15 milioni di euro destinati alla cordata composta dalla piacentina Globalchef e dalla reggiana Cir, che aveva ottenuto l'affidamento dei servizi di mense scolastiche per il periodo che va dall'anno scolastico 2006-2007 fino al 2010-2011. Interpellata sul caso-salmonella l'Associazione temporanea di impresa GlobalChef e Cir food ha risposto con una nota: «Come gestori di una parte del servizio di ristorazione, ovvero fornitori di derrate alimentari e della distribuzione dei pasti - scrivono Cir e Globalchef - possiamo affermare con certezza che da sempre forniamo alle mense scolastiche del Comune di Piacenza prodotti di alta qualità corrispondenti alle caratteristiche richieste dal capitolato e acquistati dai più importanti e qualificati operatori e fornitori locali». «Nello specifico caso dei salumi, forniti il 16 febbraio scorso presso le scuole - prosegue la nota - possiamo garantire l'acquisto di prodotti Dop perfettamente corrispondenti alle caratteristiche merceologiche e di stagionatura prescritte dal capitolato e provenienti da un rinomato e certificato produttore locale piacentino». E ancora: «Come l'Amministrazione comunale, rimaniamo in attesa di conoscere gli esiti degli accertamenti in corso eseguiti sui prodotti. Ovviamente abbiamo tutto l'interesse a far emergere le vere ragioni dei malesseri dei bambini che abbiamo appreso dai giornali, per questo sottolineiamo la nostra piena collaborazione con gli organi preposti a controllare tutta la filiera alimentare per ottenere la massima chiarezza sulla vicenda». Il menù delle mense comunali è variato sui giorni della settimana e sulle sei settimane ed è stagionale. È calibrato dalla dietista Ausl nella quantità e negli ingredienti. Non prevede alternative (se non per certificati problemi di salute) ma rispetta le diverse culture e religioni. Il menu primavera-estate inizia a fine aprile e quello autunno-inverno subentra a fine ottobre. Perseguendo la finalità di incentivare l'acquisizione di corrette abitudini alimentari, le scuole possono chiedere che la frutta venga servita a metà mattina, anziché a fine pranzo.
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pubblicazione: 19/03/2010
aggiornamento: 21/03/2010
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