Putzu al veleno: inutile proporsi, si vuole un altro.
Corsa a sindaco, nel Popolo della libertà per il momento è una gara a tre.
Con l'assessore provinciale Andrea Paparo nelle vesti di grande favorito, ma con i consiglieri comunali Carlo Mazzoni e Luigi Salice che hanno dato la loro disponibilità a scendere in campo e non sembrano intenzionati a giocare un ruolo da semplici comprimari.
Per il momento del lotto non fa parte il segretario cittadino Filiberto Putzu, che non ha voluto sciogliere le riserve nell'incontro avuto ieri con la "commissione" composta da Tommaso Foti (parlamentare e coordinatore provinciale), Massimo Trespidi (presidente della Provincia), Andrea Pollastri (consigliere regionale), Fabio Callori (sindaco di Caorso) e Antonio Agogliati (sindaco di Ferriere). Un passo indietro dai toni polemici, quello di Putzu: «Ho bisogno di più tempo, è inutile proporsi se qualcuno non ti vuole o vuole qualcun altro», il suo commento. «Sono infastidito dal chiacchiericcio, dalle cose non dette, io gioco sempre a carte scoperte - ha aggiunto - in questa fase e a queste condizioni non ha senso che io dia la mia disponibilità».
Forse un riferimento al fatto che per molti il partito avrebbe già deciso di puntare decisamente su Paparo, per cui avrebbe speso una telefonata anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, suo amico dai tempi di An (corrente Destra sociale).
Voci che non hanno invece turbato Mazzoni e Salice, i quali hanno dato la loro disponibilità a essere tenuti in considerazione: ciò non significa che automaticamente saranno in competizione, ma che sono pronti ad attivarsi nel caso venisse loro richiesto.
E Paparo? Ha affidato la sua posizione attuale a una battuta dell'ex presidente americano Roosvelt, riportata sul profilo Facebook: «Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone». L'assessore provinciale avrebbe tra l'altro incassato il consenso anche di molti amministratori azzurri che ieri hanno risposto all'invito della "commissione".
Oltre a quelli già citati, si sono presentati i consiglieri comunali Maria Lucia Girometta («Non credo punteranno su di me, nel Pdl c'è un po' di maschilismo», ha detto sorridendo), Marco Civardi, Giovanni Botti, Giuseppe Caruso (assente il capogruppo Marco Tassi) e i consiglieri provinciali Filippo Bertolini e Michele Magnaschi. In sede anche Stefano Frontini di Piacenza libera, ma iscritto al partito.
Su tutti questi ragionamenti, però, pesa un'incognita non da poco: le primarie.
Il segretario nazionale Angelino Alfano le ha rilanciate come strumento di selezione dei candidati e anche a Piacenza se ne dovrà tenere conto. Un'eventualità che potrebbe sparigliare le carte in tavolo, ma che dipende dalle decisioni di Roma.
Discorso che vale anche per le alleanze: la prima porta aperta è per la Lega (che però rivendica sempre il candidato a sindaco), ma anche nei confronti di Udc e Terzo Polo continuano gli abboccamenti.
«Tutti gli amministratori intervenuti hanno manifestato ampia disponibilità per un percorso condiviso - recita il comunicato ufficiale - confermando l'idea che ancora prima della ricerca di un candidato sia necessario realizzare un'ampia coalizione che vada oltre i perimetri del centrodestra, coinvolgendo non solo i partiti, ma tutte quelle associazioni e movimenti che non si riconoscono nell'amministrazione Reggi».
Michele Rancati LIBERTA' 26/11/2011
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