|
Roma, il Popolo della Libertà in piazza
|
|
Palloncini colorati d’azzurro e uno striscione con i tarocchi d’Italia rappresentati da Antonio Di Pietro, "il matto", Emma Bonino, "la morte" e Paolo Borsellino, "la giustizia", aprono il corteo del Pdl che si è mosso da largo dei Colli Albani per indirizzarsi verso piazza San Giovanni.
A guidare le diverse migliaia di persone che si sono radunate su via Appia, il ministro per la Gioventù Giorgia Meloni, con il megafono.
La rappresentazione dei ’tarocchì, campeggia anche su altri striscioni e manifesti: in uno di questi Guido Bertolaso viene rappresentato come "il carro" mentre in un altro è simboleggiato "il giudizio" che "spetta al popolo".
Sugli striscioni le scritte:
’Contro bari, illusionisti e fattucchiere prevediamo un futuro di vittoria" e ancora ’Dalla parte di chi si dona per il proprio popolo, sì alla magia del fare", "Droga libera, pillola Ru486, eutanasia, no alla cultura della morte", e "Diritto al voto e democrazia diretta, sì al popolo sovrano".
Uno striscione recita: ’Toghe rosse, popolo viola, sinistra italiana il vostro odio non ci piega, ci esaltà.
Subito dietro gli striscioni di testa, bandiere tricolori e due furgoni con i giovani del Pdl e della Giovane Italia a bordo e lo striscione ’Giovane Italia Romà.
Tanti i cartelli e i manifesti in mano ai manifestanti, tra questi alcuni che, riferendosi al movimento di contestazione del popolo viola scrivono ’Famoli violà e moltissime bandiere del Popolo della Libertà con la scritta ’Berlusconi presidente" e "Attacco al Pdl, bersaglio mancato".
COSA HA DETTO BERLUSCONI.
«Siamo le donne e gli uomini che amano la libertà e che vogliono restare liberi».
Così Silvio Berlusconi ha iniziato il suo comizio in piazza San Giovanni in Laterano alla manifestazione del Pdl a sostegno dei candidati del centrodestra alle prossime Regionali.
«Ci prendiamo la scena oggi - ha detto -, ma non per andare contro qualcuno, bensì per comunicare la nostra voglia di cambiare questo Paese con l'energia del consenso degli italiani».
«Non scendiamo quasi mai in piazza - ha sottolineato il Cavaliere -, ma quando ce vo' ce vo'».
Il capo del Pdl ha poi ribadito la richiesta «a garantire il diritto del voto qui a Roma» e «il nostro diritto a non essere spiati».
E ha ricordato la nascita del nuovo partito nato dalla fusione di Forza Italia e An sancita proprio da un raduno nella stessa piazza.
Poi l'attacco alla sinistra «che dice di essere cambiata ma non è vero» e che «si è anzi scelta degli alleati che sono perfino peggio», con un esplicito riferimento ad Antonio Di Pietro e all'Italia dei valori.
«La sinistra non ha mai imparato a fare e ad essere un'opposizione responsabile - ha aggiunto -, a questa sinistra manca del tutto il senso dello Stato».
Per questo, ha detto, «la scelta è ancora una volta tra noi e loro, tra il governo del fare che fa le riforme e una sinistra che sa solo dire no e diffondere pessimismo e catastrofismo».
Quanto all'esclusione della lista del Pdl nella circoscrizione Roma, il premier ha detto che «avrebbe dovuto essere la prima a chiedere elezioni regolari» e «se fossimo stati al loro posto noi avremmo fatto certamente così».
Il Cavaliere ha infine riproposto il giochino del sì e del no già utilizzato altre volte evidenziando la propensione della «sinistra» a mettere nuove tasse e ad avere uno «stato di polizia tributaria». E ancora: «Volete le intercettazioni su tutto e su tutti, essere spiati anche a casa vostra?». Opure: «Una sinistra che spalancherebbe le porte a tutti gli estracomunitarie?». E sui talk show: «Volete le risse e i pollai sulle tv pubbliche pagate con i soldi di tutti?». E alle risposte scontate della platea ha replicato: «Avete studiato bene».
Sul palco ha preso la parola anche Umberto Bossi.
Silvio Berlusconi ha presentato poi uno ad uno i candidati alla Presidenza delle Regioni ed il "Patto per la Libertà", un impegno su 5 punti che ha fatto sottoscrivere ai candidati.
I candidati hanno giurato di rispettare un «patto per l'Italia e per la libertà» che prevede «l'attuazione immediata del piano casa finora ostacolato dalla sinistra, lo snellimento significativo di tutte le procedure burocratiche, tagliando le tasse e dando la possibilità di creare imprese in un solo giorno». E ancora il «dimezzamento» delle liste d'attesa per gli esami medici e più zone verdi.
«Io di fronte a questo popolo che rappresenta tutti i moderati nel nome della libertà prendo solennemente impegno a realizzare tutti i punti del patto per l'Italia» hanno recitato tutti in coro i tredici candidati.
Prima del giuramento, il Cavaliere ha presentato i dodici candidati, uno ad uno.
La prima a salire sul palco è stata Anna Maria Bernini, candidata per l'Emilia Romagna.
«Una vera donna combattente» l'ha apostrofata il premier.
Poi il candidato della Liguria, Sandro Biasotti.
«Colui che collegherà Genova con il resto del Nord», ha detto il premier.
Stefano Caldoro, candidato in Campania, è «magico, trasparente, bravissimo».
Quindi è stata la volta di Roberto Cota, leghista candidato in Piemonte: «Una persona a cui sono affezionato», ha spiegato Berlusconi, abbracciandolo.
A quel punto è stato il turno di «una tosta» come Monica Faenzi, che il Pdl ha candidato in Toscana. Siparietto per il governatore lombardo Roberto Formigoni, salito sul palco con tanto di bandiera del Pld.
«Oddio - ha scherzato il Cavaliere - aspettate che devo leggere il nome. Come è che si chiama...Roberto, Roberto mentre Formigoni sta salendo sul palco. «Con lui la Lombardia ha il miglior sistema sanitario d'Europa» ha aggiunto il premier.
Dalla Lombardia alle Marche quando è il turno di Erminio Marinelli: «Dottore ho un dolore alla spalla che devo fare?», ha chiesto ridendo Berlusconi. «Niente devi continuare così» ha risposto il candidato del centrodestra.
Il giro dell'Italia si è fermato in Umbria con Fiammetta Modena:
«Da sempre il nostro punto di fermo dove siamo vicini alla vittoria», è il pensiero che le ha dedicato il premier.
Quindi Nicola Pagliuca, candidato in Basilicata: «Ha un compito difficile - ha riconosciuto Berlusconi - per una regione bellissima». Applausi poi a Rocco Palese per la Puglia. «Una persona - ha detto il premier - cui la sinistra deve riconoscere molti meriti. Non posso credere - ha aggiunto - che la Puglia sia veramente di sinistra».
Sul palco anche il «giocatore di basket» Giuseppe Scopelliti, candidato in Calabria.
«Un sindaco eccezionale che saprà fare molto bene», è stato il commento del presidente del Consiglio. Un saluto poi a Luca Zaia, candidato del Veneto ma assente perché in lutto.
Infine, è stato il turno di Renata Polverini, che ha giocato in casa.
«Una persona che si è fatta da sola facendo lavori umilissimi fini ad arrivare al vertice di un sindacato. Mi raccomando - ha detto Berlusconi - se la nostra lista non sarà riammessa mettete una croce sul suo simbolo».
Terminata la presentazione il premier ha invitato i suoi candidati a mettere una «mano sul cuore» e leggere il programma per l'Italia da sottoscrivere chiedendo loro di fare un giuramento davanti alla folla.
|
pubblicazione: 20/03/2010
aggiornamento: 31/05/2010
galleria immagini (photo gallery) di ITALIA Politica PdL: "Roma, il Popolo della Libertà in piazza", fotografie prese in di ITALIA Politica PdL; Soggetto: "Roma, il Popolo della Libertà in piazza"
visite totali: 19.994
visite oggi: 1
visite ieri: 10
media visite giorno: 3,99
|
|
 |
|
 |
|
|