Il festival del diritto 2013 spegne le sue luci con un bilancio mai così positivo.
La gente, oggi più disorientata di ieri e per ciò più numerosa (25 mila presenze rispetto le 19 mila dell'anno passato), è accorsa ad ascoltare diagnosi durissime sulla fragilità delle nostre istituzioni e la precarietà dei nostri tempi. Tanti relatori, da tanti palcoscenici diversi e da varie posizioni intellettuali, hanno parlato di democrazie statali inginocchiate ai poteri finanziari, di impoverimento di un sistema politico.
Ma non è vero che il festival è stato copioso nelle analisi e avaro nei rimedi. Si direbbe che la ricchezza viene dal basso, la via d'uscita è forse già nella condivisione di uno stato d'animo e di certi valori, nel desiderio allarmato di trovare soluzioni dandosi la mano, cercando di capire e discutere. In più la crisi di governo ha resto di stringente attualità il festival, come quando il ministro Gaetano Quagliariello è arrivato a Piacenza poche ore dopo l'annuncio della richiesta di dimissioni partita da Arcore.
C'erano giornalisti da tutt'Italia, la visibilità della cornice piacentina si è moltiplicata. «Coincidenze ce ne sono, ma bisogna anche saper scegliere il tema - commenta il curatore scientifico Stefano Rodotà, raggiunto mentre stava rientrando a Roma, ieri mattina - Quagliariello doveva parlare di riforme costituzionali e per questo è venuto, non c'è solo pura coincidenza, ma intelligenza del lavoro. Hanno attirato attenzione particolare anche le aperture di Enzo Bianchi e Gino Strada, l'intervento di Boldrini. Il caso aiuta, ma noi aiutiamo il caso».
Il professore si dice particolarmente contento del risultato anche perché certe critiche, locali e non, sembrano tramontate: «Ha colpito la crescita di attenzione, la qualità del programma partecipato e l'accettazione da parte delle persone più diverse a venire al festival, nessuno può dire oggi che c'è parzialità nel festival. Un esempio, io ho una certa posizione sulla magistratura, Sergio Romano ne ha una molto diversa. Avere una linea determinata non significa essere parziali, individuiamo questioni aperte e invitiamo tutti i "colori", sono contento che certe polemiche siano tramontate, si è fatto un buon lavoro. Le critiche anche aspre quando non sono pregiudiziali fanno bene e con la società piacentina abbiamo fatto un passo avanti insieme».
E poi si è avuta una straordinaria copertura mediatica, sui giornali nazionali oltre che sul quotidiano locale e soprattutto con la costante presenza di RaiNews24 a diffondere le voci dei testimoni sullo sfondo di un riconoscibilissimo (per i piacentini) salone del Gotico. «Io partecipo ai festival di Mantova e di Modena, nessuno ha avuto copertura di una rete televisiva nazionale - commenta Rodotà - ma non ci è stato regalato nulla, li abbiamo ripagati».
E sul tema 2014 "partecipazione" il professore è già mentalmente al lavoro, pensando di potenziare la rete di amici docenti universitari "ambasciatori" del festival negli atenei italiani per ripetere il caso-Luiss, una ventina di studenti di un seminario tenuto a Roma dallo stesso Rodotà, hanno attivamente partecipato. «La prossima primavera faremo un'anteprima del festival nelle facoltà con studenti e professori, per avere suggerimenti».
Oggi però è il momento di assaporare il gusto dolce di una scommessa vinta: «proprio per questo ci sentiamo più responsabilizzati e più gratificati». Alla infine, dopo giorni di analisi spesso impietose sullo stato di salute della democrazia, da dove si può spremere un po' di speranza? «Molte delle difficoltà e delle incertezze che siamo vivendo - conclude Rodotà - nascono da analisi inadeguate della società italiana, non dico che abbiamo dato strumenti definitivi, ma si è mostrato come sia possibile riflettere. Da diversi punti di vista si è messo in rilievo l'aspetto critico e il modo di reagire mostrando che le istituzioni non si possono chiudere e i cittadini non si devono chiudere a loro volta, ciò grazie anche ai soggetti istituzionali che sono venuti a parlare proprio con i cittadini».
Patrizia Soffientini LIBERTA' 01/10/2013
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