Rimpasto, partiti distanti. La Margherita chiede l'assessore
Il sindaco Roberto Reggi ha avviato gli incontri bilaterali con le forze della coalizione finalizzati ad assumere indicazioni per la verifica politico-programmatica da chiudere dopo l'estate. Ieri è stato il turno di Sdi, Piacentini con Reggi e Rifondazione (Prc). Oggi toccherà a Ds, Comunisti Italiani (Pdci) e Italia dei Valori (Idv), per chiudere lunedì con Verdi e Margherita. Sul tappeto il rilancio dell'attività amministrativa, che passa anche per l'ipotesi di un rimpasto in giunta. E da subito è proprio quest'ultimo punto a confermarsi come il nodo più aggrovigliato da sciogliere. Le posizioni in maggioranza appaiono distanti. La Margherita fa sapere che porrà con forza la questione del potenziamento della propria presenza in giunta e non solo come semplice sostituzione di Pietro Tansini (Idv), neoassessore anche in Provincia. Ma se Reggi era stato il primo ad aprire a un rafforzamento della Margherita nella sua squadra, il Prc ha già fatto capire di non essere tanto d'accordo. Così si era pronunciato il capogruppo Luigi Baggi (v. Libertà del 21 luglio) non ravvisando la necessità di modifiche alla giunta. Tesi ribadita ieri al sindaco, a cui Rifondazione, spiega Roberto Montanari, in delegazione in municipio insieme a Baggi, ha fatto presente che «se Tansini, verificata l'insostenibilità del doppio incarico, deciderà di dare le dimissioni dal Comune», sarà bene che a sostituirlo sia un esponente dell'Idv. Che è la linea sempre affermata da Tansini e per sostenere la quale si è scomodato il leader nazionale Antonio Di Pietro. «Resta valido il patto di inizio mandato secondo cui si è deciso di dare rappresentanza in giunta anche a forze della coalizione che non avevano esponenti in consiglio», chiarisce Montanari: «Su questo il sindaco è concorde». Ma a Reggi non sarebbe piaciuto rimpiazzare Tansini con un esponente della Margherita che giudica sotto rappresentata in squadra, tanto da aver “sondato” sia il capogruppo dei centristi Alberto Squeri sia il consigliere Paolo Dosi? All'incontro di ieri non se n'è dibattuto, riferisce Montanari, «noi comunque non abbiamo riserve ideologiche sulla presenza della Margherita, ci preme affrontare un problema di efficacia sull'attività della giunta». Diversa l'opinione dello Sdi. Sulla squadra il giudizio è positivo, valuta il segretario Giancarlo Bolici recatosi da Reggi insieme all'assessore Stefano Pareti. E se qualcosa va toccato è a partire da un ragionamento politico» alla luce dei risultati delle provinciali: «In Comune e Provincia oggi ci sono coalizioni omogenee. L'Italia dei Valori è rappresentata in Provincia? Non vedo perché debba esserlo anche in Comune». Insomma, «un ente compensa l'altro», dice Bolici (che è un po' la stessa posizione già espressa dal capogruppo dei Ds Carlo Berra ), secondo cui, a uno sguardo sulle due giunte, emerge che «il centro pesa elettoralmente di più della sua rappresentanza istituzionale». Per i Piacentini con Reggi, il capogruppo Sandro Miglioli, in visita ieri dal sindaco insieme a Chicco Berté, fa sapere che si è ragionato «un po' di tutto», ma «senza pregiudiziali» di sorta. «Privilegiare la qualità», è la parola d'ordine programmatica; anche «rafforzando la coalizione», possibilmente, ma «in modo che nessuno ne esca penalizzato».
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