L'attività comunale forse meno amata dai piacentini è anche quella che produce una perdita netta di più di 70mila euro al Comune.
Stiamo parlando del servizio di rimozione forzata delle auto in sosta vietata.
Il costo annuale 2013 del servizio - affidato ad Apcoa - è stato di 179.800 euro, l'introito per le casse di Palazzo Mercanti di soli 104.700 euro.
Eppure per molti anni il carro attrezzi è stato un fiorente "business" per l'amministrazione comunale. Nel 1997 - tanto per dare un esempio - furono eseguite 6400 rimozioni di veicoli, di cui 1215 in prossimità di incroci, 200 su attraversamenti pedonali, 360 sui marciapiedi, 307 su passi carrabili, 414 su fermate degli autobus, 322 su spazi riservati agli invalidi, 460 in zona a traffico limitato e 194 perchè mancava il tagliando dell'assicurazione.
Lo scorso anno le auto rimosse sono state 1.935 di cui 299 dagli spazi invalidi, dai marciapiedi, dai percorsi pedonali e ciclabili, in corrispondenza delle fermate dei bus. Un calo che si è fatto sempre più consistente nel corso degli ultimi 18 anni, contestualmente a un ridimensionamento del servizio. Le cifre si sono poi stabilizzate dal 2008 in avanti, ma con tendenza al calo (2250 rimozioni nel 2009; 2301 nel 2010; 2445 nel 2011; 2391 nel 2012 e 2156 nel 2013).
Facile capire il motivo. Nel ‘97 i carri attrezzi in funzione praticamente a tempo pieno erano due, con altrettanti vigili urbani che salivano ogni mattina sui mezzi. La gestione del servizio era anche allora appaltata a un privato (prima del ‘93 dalla ditta Sormani e nei successivi tre anni dalla ditta Battaglia) ma i mezzi svolgevano, oltrre all'attività a chiamata, anche una sorta di "pattugliamento" che riempiva ogni giorno il deposito di viale Sant'Ambrogio, che si trovava allora sul lato opposto della strada rispetto ad oggi (nei locali e nel cortile oggi utilizzati da un gommista).
Oggi di fatto un solo carro attrezzi di Apcoa opera per conto del Comune, con il supporto di un ausiliario del traffico. L'intervento avviene solo a chiamata e generalmente per situazioni "limite" come l'occupazione di spazi di sosta riservati ad invalidi o di passi carrabili. La rimozione forzata è diventata un'extrema ratio , altrettanto odiata di quando fruttava cospicui incassi al Comune, ma limitata ai casi veramente necessari. Piacenza, in questo senso, è in controtendenza rispetto a tanti Comuni che per far cassa disseminano le strade di autovelox e carri attrezzi. A costo di rimetterci. Edgardo Marchesi LIBERTA' 28/02/2015
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