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sabato
25
marzo
2023
Annunciazione del Signore
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Rifiuti, in pensione i cassonetti
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Più “porta a porta” per spingere la raccolta differenziata
Sempre di meno raccolta stradale e sempre di più raccolta domiciliare. Il piano pluriennale per i rifiuti che l'Agenzia d'ambito è chiamata a definire entro l'anno avrà tra i capisaldi l'impostazione che si diceva. La raccolta “porta a porta” dovrà progressivamente soppiantare quella fatta coi cassonetti nelle strade, questo per riuscire al più presto a raggiungtere quell'obiettivo del 50% di raccolta differenziata - ossia di immondizia non da smaltire in discarica o nell'inceneritore bensì da riciclare - che secondo la pianificazione provinciale in materia già oggi si sarebbe dovuto raggiungere. Siamo invece intorno al 34% facendo la media territoriale, livello insufficiente anche perché il termovalorizzatore di Borgoforte ha una portata di incenerimento con limiti precisi e, considerato il trend di crescita che la produzione di rifiuti annualmente conosce, occorre aumentare il riciclo se nello smaltimento si vuole conservare l'autonomia provinciale. Questo il ragionamento che sta sviluppando l'Agenzia d'ambito il cui consiglio di amministrazione si è riunito ieri mattina. Il piano sull'immondizia da elaborare in questi mesi sarà pluriennale, ma vincolante per i primi tre anni, ha spiegato Vittorio Silva, direttore dell'ente che si occupa della programmazione in materia di acqua oltreché dei rifiuti. Per raggiungere in quest'arco temporale il 50% di raccolta differenziata occorre «ragionare Comune per Comune», annota Silva: attualmente il “porta a porta” è presente solo in poche realtà tra cui Sarmato, Monticelli, Caorso, mentre a Piacenza funziona in alcune limitate zone del centro. Il sistema favorisce l'incremento del riciclaggio, ma per funzionare al meglio abbisogna tanto della collaborazione dei cittadini, chiamati a buttare in sacchetti separati l'immondizia nelle loro case, quanto di un mutamento radicale nell'organizzazione del lavoro da parte di Enìa, gestore del servizio di raccolta. Sul tappeto ci sono naturalmente pure gli effetti sulle tariffe che il nuovo meccanismo comporterà: se infatti più recupero e riciclaggio di rifiuti significa vedere diminuire il costo dello smaltimento, quello domiciliare, fa presente Silva, è un tipo di raccolta capillare che richiede anche maggiore impiego di forza lavoro e dunque le spese su questo versante crescono. All'Agenzia si sta ragionando su questi aspetti e sulle variabili a seconda che i turni di “porta a porta” siano organizzati su due piuttosto che su tre turni settimanali. Un'analisi che proseguirà nei prossimi mesi.
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pubblicazione: 28/09/2005
aggiornamento: 02/10/2005
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