C'è riserbo per le analisi di Arpa sulle operazioni svolte da Enìa nel 2006
Rifiuti sempre alla ribalta. Siamo alla stretta finale degli accertamenti condotti da Arpa sui movimenti compiuti da Enìa e Tecnoborgo nel 2006 circa i rifiuti introitati e smaltiti dalle due società.
Una mole di lavoro notevole, sono 50mila le operazioni svolte.
Arrivare a risultanze chiare non è semplice, fra controlli incrociati ed esame di documenti.
Per ora circolano solo indiscrezioni ventilate da fuori provincia, dal Lodigiano in particolare. La tesi è che potrebbero essere stati conferiti e trattati, non sempre secondo la prassi amministrativa da seguire, rifiuti speciali assimilabili a quelli urbani (prodotti da imprese).
I vertici di Arpa non rilasciano dichiarazioni, chiusi nel loro lavoro, come pure l'assessore provinciale Gian Luigi Ziliani che ci risponde con un "no comment" e rimanda alle prossime settimane gli esiti dell'accertamento.
Le notizie che emergono sono del tutto frammentarie, ma hanno gambe lunghe, nel senso che non nascono a Piacenza, bensì nelle confinanti province, nel Basso Lodigiano e nel Parmense. Si vedrà con quale attendibilità.
In corso di approfondimento - a quanto pare - tipologie e quantità di immondizia conferita ad Enìa.
Si tratta di sfogliare formulari, verificare trasportatori, trasferimenti (peraltro certificati), da aziende private o da Comuni. Un'operazione molto corposa, mai effettuata prima in questi termini. Il tema riguarda la destinazione dei rifiuti e una lettura chiara specialmente dei movimenti dei rifiuti speciali assimilabili, quella mole di materiali (imballaggi, cartoni etc.) prodotti dalle imprese e trattati come rifiuti urbani, smaltiti a pagamento sul libero mercato, che non possono essere soppesati come rifiuti urbani nella costruzione, per esempio, delle tariffe sull'immondizia, oggetto di valutazioni politico-amministrative proprio in questi giorni (si lavora intorno ad un aumento pari al tasso inflattivo o poco più).
Dai dati pubblicati dall'Osservatorio provinciale dei rifiuti risulta che nel 2006 ne sono state contabilizzate 17.102 tonnellate a Piacenza. Si tratta di rifiuti che devono essere separati da altri e opportunamente selezionati e avviati al riciclo, snodo fondamentale in un processo virtuoso.
Non è ancora chiaro cosa possa emergere dal controllo Arpa che tra i suoi scopi ha, per l'appunto, doveri di vigilanza sulle attività di gestione dei rifiuti (raccolta, trattamento, recupero, compostaggio), sul rispetto delle norme vigenti e sulle disposizioni e prescrizioni contenute nelle autorizzazioni o in specifici provvedimenti. E nel caso avvengano delle infrazioni, Arpa propone l'emissione di provvedimenti all'autorità competente, è il caso delle sanzioni amministrative. In questa fattispecie potrebbe ricadere un'eventuale infrazione compiuta. Patrizia Soffientini
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